La velocità con cui camminiamo svela quanta vita abbiamo davanti: il passo più o meno svelto infatti negli anziani è un indicatore preciso della loro aspettativa di vita. Lo dimostra uno studio che ha coinvolto in totale 34.485 persone di 65 anni e oltre.
Gli esperti hanno raccolto dati sulla velocità del passo degli anziani durante una normale camminata e li hanno monitorati negli anni per misurare l’aspettativa di vita di ciascuno. E’ emerso che la velocità del passo è correlata alla lunghezza della vita, cioè più un anziano cammina spedito più anni gli restano da vivere.
Lo studio è stato condotto da Stephanie Studenski dell’Università di Pittsburgh. Gli esperti hanno visto che la velocità media degli anziani è 0,92 metri al secondo (una persona con passo spedito si muove a una velocità media di circa 1,6 metri al secondo, mentre la velocità di un passo normale è 1,2 m/s circa). E’ emerso che gli anziani che camminavano a un metro al secondo o più velocemente avevano un’aspettativa di vita molto più lunga di quella che si può stimare facendo riferimento solo a età e sesso di una persona (come si fa normalmente).
Invece chi aveva un passo di 0,6 metri al secondo o addirittura più lento aveva un rischio di morte molto più elevato. Ci sono molte ragioni per cui il passo di una persona è predittivo della sua aspettativa di vita: camminare, infatti, richiede energia, controllo dei movimenti, buon funzionamento di cuore, polmoni, apparato circolatorio, sistema muscoloscheletrico. Un passo lento potrebbe riflettere problemi a carico di questi organi.
