ISERNIA – Uno scheletro di un neonato lungo appena 45 centimetri e risalente al neolitico รจ stato ritrovato negli scavi di Venafro, in provincia di Isernia. Una scoperta del tutto casuale, avvenuta durante iย lavori per realizzare un gasdotto, che รจ stata ufficializzata il 21 ottobre dallaย Soprintendenza dei Beni Archeologici.
Oltre allo scheletro del neonato, sono stati ritrovati a poche centinaia di metri altri scheletri adulti, rivelando cosรฌ un giacimento archeologico vasto, spiegaย Diletta Colombo, responsabile dello scavo per la Soprintendenza del Molise, aย Laura Larcan sul Messaggeroย :
“ยซร raro che si possa identificare unโarea cosรฌ estesa risalente a questโepoca, a fronte degli insediamenti piรน diffusi che si trovano soprattutto nel Tavoliere delle Puglie o della Pianura Padanaยป”.
Si tratta di due insediamenti umani, a distanza di circa 800 metri tra loro, eย risalenti alย XIII-XII millennio a.C.:
“Il primo insediamento ha una stratigrafia molto complessa. Qui addirittura sono state rinvenute ossa di etร precedente, della fase paleolitica. Come spiegano gli archeologi, il giacimento paleolitico รจ sigillato da uno strato eruttivo e non interferisce con lo strato superiore neolitico, ma siccome l’area รจ stata frequentata anche in etร romana, e i romani hanno scavato un pozzo profondo fino a sette metri, รจ probabile che nelle operazioni di scavo del pozzo siano scesi fino agli strati piรน antichi ributtando ossa negli strati superiori.
Ma il paleosuolo di fase neolitica รจ ben conservato. Appare nerissimo, conserva buchi per i pali, focolari riempiti di ceramiche combuste, residui di pasto, cacciagione. Dettaglio non casuale, visto che la fase neolitica segna l’inizio dell’allevamento. Piccoli recinti e un fossato delimitano l’insediamento”.
L’altro giacimento invece รจ preistorico:
“fondi di capanne, focolai, un silos, cioรจ un pozzo scavato nella terra considerato come una specie di cassaforte al cui interno sono conservate ceramiche, punte di selce, lame di ossidiana, ossia le preziositร del villaggio. In entrambi i casi spiccano le sepolture. Nel secondo villaggio c’รจ lo scheletro di un adulto. Nel primo villaggio spicca il bambino”:
La Colombo spiega:
“ยซLo scheletro del bimbo si trova nellโarea del suo villaggio, in questo senso รจ la testimonianza piรน antica dโItalia di un bimbo allโinterno del suo insediamento รจ stato rinvenuto oggi cosรฌ come lo hanno lasciato nellโepoca neolitica, non a caso siamo nella pianura di Venafro che ancora non รจ stata mai interessata da interventi moderniยป”.