Alcuni stranieri sono stati adottatoti o sposati con un’italiana. Si tratta di un indiano di Chioggia butta la corda sui vaporetti, un burkinabé di Camponogara ripara i motori degli autobus e di un tunisino di Favaro comanda le gru.
Poi ci sono gli stranieri doc, i primi due su quasi tremila addetti: si tratta di un cingalese dello Sri Lanka alla guida dei bus e un moldavo anche lui autista della terraferma. “Mi sono preso la responsabilità di assumerli contro la legge anche se non hanno ancora la cittadinanza italiana”, ride il direttore del personale dell’azienda dei trasporti veneziani Mario Bassini. Perché le assunzioni dell’Actv sarebbero ancora regolate da un regio decreto del 1931 che prevede l’ingaggio “per i soli cittadini italiani o di altre regioni d’Italia”.
In piena crisi di domande, Bassini ha assunto anche stranieri, di cui molti su vaporetti e bus hanno cominciato ad accorgersi: “Quando mi sono presentato ad Actv avevo fatto l’autista personale del conte Jacopo Marcello e avevo cinque milioni di chilometri di autobus granturismo alle spalle senza nessun incidente – spiega il cingalese Vernon Sri Apuinas Fernando Pull – ho fatto un colloquio e mi hanno assunto ” .
Problemi? Nessuno, spiega il cingalese al Corriere che aggiunge scherzando: “La gente non entra dalla porta davanti per guardare l’autista, entra da dietro per non pagare il biglietto. Il mondo è cambiato – continua – gli stranieri che fanno paura sono quelli che non lavorano. Quelli che lavorano passano inosservati»”.
Issa Sibane ha attraversato mezza Africa facendo mille lavori per diventare capo squadra manutenzione nei cantieri dell’Actv di via Martiri della Libertà. “Finalmente ho messo un po’ di colore in mezzo a tutto ‘sto bianco” dice ridendo. Problemi? “A volte”. Razzismo? “Ma no per carità. Problemi con quelli che non hanno voglia di fare niente”, per il resto sono tutti colleghi.
Probabilmente queste saranno le ultime assunzioni di cittadini non italiani. “A differenza dei colleghi di Milano o Torino che non saprebbero come far girare gli autobus senza manodopera di origine straniera – sottolinea il direttore del personale di Actv – qui l’azienda ha ripreso ad attirare richieste”. Le domande che sono aumentate esponenzialmente con la crisi di Marghera e la chiusura dei cantieri De Poli di Pellestrina, l’unico cantiere navale rimasto in laguna. “I problemi occupazionali del territorio hanno reso Actv sempre più appetibile e sono pochi gli stranieri che hanno la licenza di navigazione o le patenti necessarie” conclude Bassini.
