Da più di una settimana è in sciopero della fame e venerdì ha celebrato la messa di Natale all’interno dei magazzini di un’azienda di servizi dove è stato raggiunto l’accordo per salvare 37 posti di lavoro a rischio. La protesta di don Peppino Gambardella, parroco della chiesa di San Felice in Pincis, a Pomigliano d’Arco (Napoli), va avanti senza sosta: “Faccio lo sciopero della fame per difendere le politiche sociali”, spiega il parroco che protesta “contro i tagli dei fondi alle politiche sociali che sono fondamentali per il nostro Paese”.
Don Peppino presiede ‘Irene 95’, una cooperativa che presta assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili, svolgendo un lavoro costante a sostegno delle famiglie.
“Regione Campania e Comune di Napoli – sottolinea – non versano fondi da ben due anni e si rischia il blocco totale dei servizi mandando a casa 12 persone. Il Comune di Napoli, in particolare, ha un debito nei confronti della cooperativa di circa 400.000 euro”. Di qui lo sciopero della fame “per difendere i lavoratori che rischiano il posto ed i servizi offerti dal famoso terzo settore”.
Venerdì don Peppino ha celebrato messa all’interno dei magazzini dell’Enam, la società a capitale pubblico che gestisce il servizio di igiene urbana a Pomigliano d’Arco. Con i lavoratori e i rappresentanti dell’amministrazione comunale ha festeggiato l’accordo che, grazie ai contratti di solidarietà, consentirà di evitare 37 esuberi.