Garofano, famoso per aver condotto le indagini su omicidi eccellenti come il caso Cogne, parla di una pratica di laboratorio “poco nobile e poco usata nel nostro Paese che potrebbe dare molte risposte ai quesiti su cui oggi si interrogano in molti”. Il biologo forense spiega: “Sul corpo della ragazza sarà possibile rinvenire insetti e fogliame grazie ai quali si potrà stabilire non solo se Yara è stata trasportata nel luogo dove è stato ritrovato il corpo o se è stata uccisa lì, ma soprattutto quando è morta”.
I botanici forensi dovranno infatti esaminare gli abiti e il corpo di Yara, estrarre insetti e fogliame, dividerli per specie e verificare prima di tutto a quale zona del bergamasco appartengono e poi stabilirne l’età. Solo così sarà possibile sapere quando e dove è morta la ginnasta di Brembate. Garofano su questa pratica non ha dubbi nell’affermare che “il medico legale nominato, Cristina Cattaneo, richiederà perché molto competente”.
Molte le difficoltà da affrontare proprio perché il cadavere è stato trovato in uno stato avanzato di decomposizione, con parti mummificate e parte scheletriche. Alla domanda se questa fosse un’anomalia l’esperto ha affermato: “E’ possibile che accada, come nel caso del finanziere Gian Maria Roveraro, che il corpo senza vita abbia due apparenti forme di decomposizione. Per Yara, come per Roveraro, le condizione atmosferiche fredde e ventilate hanno consentito la mummificazione. Per quanto riguarda invece le parti scheletriche io credo, senza ancora però non aver visto il corpo, che siano riconducibili semplicemente all’intervento di animali”.
Ipotesi, ancora ipotesi, per l’ex generale dell’arma dei carabinieri “la stessa posizione delle braccia non significa nulla. Per stabilire se la giovane è stata trascinata sulla schiena ci devono essere delle lesioni inequivocabilmente dovute a quel tipo di trasporto e stabilire se lo stesso è stato effettuato prima o dopo la morte. Tutto sarà chiarito solo dall’autopsia”. Garofano non si sbilancia sul luogo dove la giovane è stata uccisa, ma non ha dubbi nel dire: “Che il corpo è rimasto all’aperto”.
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