MILANO – E’ arrivata in Procura, a Bergamo, la relazione preliminare sugli esiti medico-legali dell’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio. ”I dati acquisiti – ha detto il sostituto procuratore che coordina le indagini, Letizia Ruggeri – non ci permettono di trarre conclusioni certe. Io per il risultato definitivo ho dato 90 giorni agli esperti”. Non sono quindi ancora esattamente definite le cause della morte di Yara anche se gli inquirenti si dicono quasi certi di poter escludere il soffocamento e lasciano ancora aperta invece la possibilità che la ragazza sia stata violentata prima di essere uccisa.
Intanto gli inquirenti sono a confronto con almeno un esperto di sette sataniche per verificare se le ferite trovate sulla schiena della ragazza, che sembrano disegnare una X, siano riconducibili a particolari simboli utilizzati dai satanisti. Sul corpo di Yara i medici legali non hanno potuto non notare quella particolare ferita, composta da più tagli, in zona lombare: due squarci che formano una X e altri due tagli orizzontali che incrociano quel segno. La pista satanica non è mai stata battuta con decisione dagli investigatori, ma negli ultimi giorni è in corso una verifica anche su questo aspetto.
Escluso il soffocamento. ”L’epicrisi non è ancora nota – ha detto – confermando che l’assassino o gli assassini hanno colpito Yara con una lama e con un altro oggetto non ancora individuato che però potrebbe essere compatibile con una pietra, con un martello o con il calcio di qualche altra cosa. Sul soffocamento, invece, gli inquirenti sono più certi: ”Non penso che sia morta per asfissia”, ha detto il sostituto procuratore che coordina le indagini, Letizia Ruggeri, all’uscita della procura, a Bergamo.
Non si può escludere la violenza sessuale. Secondo quanto riferito dagli inquirenti non sarebbe ancora possibile escludere del tutto la violenza sessuale sul corpo di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa a Brembate Sopra (Bergamo) il 26 novembre scorso il cui corpo stato ritrovato il 26 febbraio in un campo di un paese vicino. Ai giornalisti che oggi, alla fine di un vertice tenutosi in procura, a Bergamo, hanno chiesto se si potesse definitivamente escludere dagli esiti dei primi accertamenti medico legali, la violenza sessuale, il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri, ha risposto che: ”Non lo si puo’ escludere”. Il commento del magistrato va comunque inserito nel contesto di domande sugli esiti preliminari delle perizie scientifiche, giunti oggi, che a quanto precisato dagli inquirenti non hanno permesso, al momento, di precisare con esattezza la maggior parte dei dubbi investigativi.
Si cerca nella provincia di Brembate. ”Cerchiamo in provincia”, ha aggiunto il sostituto procuratore. Il magistrato ha fatto capire chiaramente che le indagini si muovono tuttora a livello provinciale, senza però escludere che si concentrino maggiormente in una zona o in un’altra. Ha poi precisato che ancora ”si procede a carico di ignoti”.
Dna uomo e donna? Non ho motivo di dubitare. ”Se gli esperti ci dicono che c’è un profilo maschile e femminile non ho motivo di dubitare”. Lo ha detto stamani a Bergamo, al termine di un vertice investigativo in Procura, il sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri. Il magistrato ha risposto cosi’ ai giornalisti in riferimento alle indiscrezioni emerse ieri, sull’isolamento di tre tracce genetiche nell’ambito delle analisi medico legali in corso. ”Non sarebbe dovuto uscire”, ha commentato infine di fronte ai giornalisti che la incalzavano per chiedere la veridicita’ di queste indiscrezioni che gia’ ieri, comunque, non erano state smentite dagli inquirenti.