Una cosa è certa: se il corpo fosse stato deposto lì oggi non potrebbe essere un caso, perché oggi ricorrono i tre mesi esatti dalla scomparsa di Yara. Per la vicinanza del comando della polizia locale e anche perché proprio lì nei pressi, in una cabina elettrica a non più di cento metri di distanza, era stato trovato il cadavere di un dominicano. Inquietanti coincidenze che potrebbero addirittura far pensare a un messaggio. Non a caso, per rispondere a questi interrogativi, in tarda serata è giunta Cristina Cattaneo, nota anatomopatologa, responsabile del laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università di Milano, nonché fondatrice del Labanoof, istituto specializzato nell’analisi dei resti umani. Una dei massimi esperti disponibili in Italia, che si è subito messa al lavoro per eseguire le prime analisi scientifiche.
Contemporaneamente, in via Rampinelli a Brembate Sopra (Bergamo), dove abita la famiglia Gambirasio, è immediatamente scattato un cordone delle forze dell’ordine che hanno isolato la villetta per un raggio di 200 metri.
Nella mattinata di domenica sono iniziati alcuni accertamenti, sia scientifici che di polizia giudiziaria, compiuti anche nell’azienda proprietaria dell’area sterrata dove è stato ritrovato il corpo. Un operaio della zona ha detto: ”Io ci sono stato a cercare là, non c’era assolutamente niente”. L’uomo lavora nella ditta Rosa & C., una Spa che produce laminati industriali, proprietaria proprio del terreno sterrato e al momento incolto, dove è stata trovata Yara Gambirasio. La Rosa & C. Spa è un’azienda molto grande con diversi capannoni, sia industriali che ad uso ufficio, che si estende per un fronte di oltre 100 metri e termina proprio alla fine della strada asfaltata oltre la quale comincia il campo incolto dove sono stati trovati i resti.