Mezz’ora dopo la sua scomparsa Yara Gambirasio era ancora a Brembate di Sopra. Il 26 novembre scorso, la ragazzina di tredici anni è scomparsa dopo essere uscita dalla palestra.
A dare una traccia importante sono le ultime analisi sul suo telefono cellulare, effettuate dai tecnici della compagnia telefonica utilizzata dalla tredicenne. Secondo i quali il telefonino LG di Yara, alle 18,55 di venerdì 26 novembre aveva sì agganciato la cella telefonica di Mapello, come si sa da settimane, ma non perché la ragazzina fosse stata portata verso il paese vicino (e quindi verso il cantiere del centro commerciale ispezionato per oltre due settimane) ma perché a causa dell’intenso traffico telefonico la cella di Mapello era venuta in soccorso di quella di Brembate Sopra.
Ma  il telefonino si trovava a Brembate Sopra circa mezz’ora dopo che la ragazzina aveva lasciato il centro sportivo. Non si sa ancora in che zona, ma con un lungo lavoro di analisi di traduzione dei dati telefonici sarà possibile individuare, con un’approssimazione il più limitata possibile, la posizione indicativa del cellulare prima della scomparsa. Questo dato conferma la tesi di chi dice di avere visto Yara nei pressi del centro commerciale e smentisce il fiuto dei cani “molecolari” che invece avevano in più occasioni puntato verso Mapello. Si pensa che, essendo in grado di percepire una molecola di profumo anche a dieci giorni di distanza, avessero forse fiutato una pista vecchia.
Il telefonino della verità Il cellulare di Yara inoltre è rimasto acceso sei minuti in più dopo il messaggio che la ragazzina ha mandato a un’amica alle 18.49.