Basta con la scuola della fatica, addio al mestiere che si impara tra i banchi: i ragazzi italiani alle scuole professionali danno il ben servito. Non ci vogliono andare, preferiscono il liceo. Eppure le aziende cercano tecnici, professionisti, manodopera specializzata.
L’unico modo per uscire dalla crisi è far girare l’economia, garantire il riciclo dei posti di lavoro, ma se tutti vanno al liceo come si fa? Solo nel 2010 le imprese hanno cercato 235 mila diplomati tra tecnici e professionali, ma secondo quanto scrive il Corriere della Sera ne hanno trovati poco più della metà (125 mila).
Quindi in 100 mila hanno rifiutato il lavoro o almeno avrebbero avuto una possibilità che non hanno sfruttato. Rispetto all’Europa insomma il professionale non ha appeal: il 39,3 per cento contro il 50 per cento di Gran Bretagna, Finlandia e Spagna. Solo il 23,6 per cento delle ragazze che si iscrive alle superiori sceglie un istituto tecnico, nel 2003 erano un po’ di più, il 26,7 per cento. E solo il 18,1% preferisce un istituto professionale.
Poi c’è un altro problema, il «luogo comune che la cultura tecnica sia una cosa da maschi». Confindustria, infatti, preme per invertire questa tendenza e attirare anche le quote rosa.