PARIGI, 23 AGO – Internet aiuta anche il ramadan: nel mese, che quest’anno si chiude la settimana prossima, in cui i musulmani non possono bere, mangiare, e neppure avere rapporti sessuali dall’alba fino al tramonto, c’e’ un boom di frequentazioni di siti d’incontro destinati alla comunità magrebina.
Su Mektoube.fr, leader nel settore, scrive il quotidiano francese Le Parisien (in Francia la comunità musulmana è la più numerosa d’Europa con oltre 5 milioni di persone) l’arrivo del ramadan si traduce in un aumento del 30% della sua frequentazione. Inoltre, sempre nel mese del ramadan, il sito ha il 55% in più di nuovi iscritti.
Stessa tendenza anche su Inchallah.com: ”In questo momento ci sono 130.000 visitatori contro i 90.000 di luglio”, osserva il suo fondatore, Hatem Ahmed, che ha persino ideato ”un piano speciale ramadan” con una equipe di islamologi pronti a rispondere alle domande degli internauti, oltre a una rubrica intitolata ”Il richiamo della sera” che dispensa consigli di saggezza per migliorare la propria spiritualità.
E’ a partire dalla rottura del digiuno, dopo la cena in famiglia, che i musulmani in cerca dell’anima gemella sbarcano in massa sui siti d’incontro: tra le 21 e le 6 del mattino c’è un aumento dei visitatori durante il ramadan del 40% su Mektoube.fr. Il picco di frequentazioni è a mezzanotte con almeno 10.000 internauti connessi contemporaneamente.
Le ragioni? ”Il ramadan è il mese dei buoni propositi in cui il musulmano single si chiede se non sia il tempo di trovare un partner”, spiega Ahmed. ”Il ramadan è un periodo in cui il musulmano si rimette in discussione, riflette sulla propria vita amorosa – osserva anche Thomas Nomaksteinsky, tra i fondatori di Mektoube.fr – Certe persone si dicono che è il momento giusto per cominciare una discussione con l’altra metà e poi l’incontro si farà eventualmente dopo il ramadam”. Non c’è infatti niente di ”illecito”, dal punto di vista teologico, nel connettersi a un sito d’incontri durante il mese sacro, continua il fondatore di Inchallah.com: ”Se è un modo per imparare a conoscersi dov’è il problema?”.
