da: Corriere Della Sera
Uno spirito «non fazioso ma vivamente e audacemente liberale, anzi meglio liberal-socialista». È lo spirito che anima Achille Rosa e Ferdinando Ballo quando nel 1942, tra bombe e sfollamenti, cominciano a progettare, a Milano, una nuova casa editrice.
Imprenditore il primo, proprietario della «Filati Serici e Affini»; suo collaboratore amministrativo il secondo, noto anche negli ambienti culturali come pianista, direttore d’ orchestra, saggista, fautore delle avanguardie e critico musicale.