ROMA – L’allergia al gol l’ha sconfitta, realizzando addirittura due reti in una volta sola contro il Palermo (le prime della sua stagione in campionato). Resta però il giallo per l’altra allergia, ”un’orticaria gigante”, che ha costretto Beppe Sculli a lasciare il campo dopo pochi minuti del secondo tempo, nonostante un’iniezione fatta nell’intervallo, guastandogli così una serata magica (otto anni fa l’ultima doppietta della sua carriera).
”Sul finire di primo tempo era rosso come un peperone – ha ammesso Reja dopo la partita – Gli avevano fatto una puntura e sembrava potesse continuare ma le sue condizioni sono peggiorate e siamo stati costretti a sostituirlo”.
A quel punto l’ex genoano è stato portato immediatamente al Gemelli per gli accertamenti del caso. Inizialmente per giustificare l’improvvisa allergia si era parlato della ‘vernice’ verde utilizzata per colorare il prato dell’Olimpico.
Un espediente al quale l’allenatore biancoceleste, se dovesse essere accertata la correlazione con l’attacco allergico di Sculli, si augura non si debba più ricorrere: ”Speriamo che con l’arrivo della primavera migliorino le condizioni del terreno di gioco e di conseguenza non ci sia più bisogno di questa vernice”.
Ma la versione della vernice non trova riscontri: intanto si tratta di una sostanza liquida studiata per recuperare la cromaticità del manto: un prodotto inglese, ampiamente utilizzato negli stadi italiani e naturalmente testato in quelli d’oltremanica. E’ una miscela di pigmenti inorganici e resine che permettono alla sostanza di aderire alle foglie.
E lo stesso Sculli sul prato dell’Olimpico aveva giocato la sua precedente gara contro la Roma quando ancora indossava la maglia del Genoa, il 16 ottobre scorso (restando in campo 40 minuti) a 24 ore dal trattamento fatto sul prato dello stadio capitolino dopo il concerto degli U2. Stavolta invece sono passati dieci giorni, perché l’ultima manutenzione risale al 26 febbraio. Si tratta poi lo stesso prodotto inglese viene usato a Marassi, campo sul quale Sculli ha giocato per anni senza accusare alcun problema.
A confermarlo è stato lo stesso medico sociale della Lazio, Roberto Bianchini, che ha ammesso come ancora non ci siano risposte per capire quanto accaduto. ”Non possiamo ancora dire quale sia stata la causa che ha provocato la reazione allergica – ha confessato – Si è trattato di un’orticaria gigante, che abbiamo risolto ieri sera stesso. Il ragazzo sta bene e adesso faremo tutti gli accertamenti allergologici per capire cosa ha determinato questa reazione. Per quanto riguarda la vernice, al momento, non posso escludere nulla. E’ sicuramente una delle ipotesi, ma va vagliata e studiata. La reazione è stata scatenata da qualcosa, e per la tranquillità del ragazzo, e per evitare che si ripeta dobbiamo capirne i motivi”.
In attesa di risolvere il giallo, Reja si gode uno Sculli goleador e si prepara a puntare nuovamente sul quartetto offensivo, Zarate-Hernanes-Sculli-Floccari (o Kozak), per mettere fine alla sequenza negativa degli ultimi quattro derby persi (3 con lui in panchina).
”Aspettavo questo gol ed è bello che lo abbia realizzato qui, davanti ai nostri tifosi”, ha ammesso Sculli, che ora spera di mantenere la promessa fatta ai tifosi della Lazio di regalare finalmente una vittoria nel derby. Nella sua carriera, l’ex attaccante del Genoa, ha già dato diversi dispiaceri alla Roma, segnando due gol decisivi, uno con la maglia del ‘Grifone’ nella stagione 2008-2009, 3-1 a Marassi, e un altro, proprio all’Olimpico nella stagione 2002-2003, con la maglia del Modena (1-2).
L’unica certezza è che Sculli sta bene, a differenza dei tanti punti interrogativi con cui Reja si avvicina alla stracittadina: se per Brocchi non ci sono speranze, servirà un’impresa per recuperare Dias, mentre Mauri e Rocchi viaggiano verso la panchina.
Lichtsteiner, alle prese con una forte infiammazione all’articolazione del primo dito del piede sinistro, ci sarà.Intanto i tifosi della Lazio stanno preparando una coreografia ‘ad hoc’, dotandosi di migliaia di fischietti, per poter urlare tra un fischio e l’altro ”rigore per la Roma!”, ritornello molto in voga nella fetta biancoceleste della Capitale.
