Umberto Bossi dice la sua sul tema del gran premio di Formula Uno a Roma e spiega: “Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe”.
Parlando nella serata di domenica 26 settembre alla festa di Lazzate (Monza e Brianza) il leader leghista ha poi aggiunto: “Basta con la sigla Spqr”, senatus populusque romanorum, io dico “sono porci questi romani”. Una battuta, questa, che gli è valsa un applauso da parte del pubblico.
Reazioni di Alemanno e Polverini. La sortita di Bossi non è piaciuta nè al sindaco di Roma, Gianni alemanno né al presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
Secondo Alemanno ”questa volta Bossi ha veramente superato il segno. Non solo ha insultato la Roma di oggi, ma anche quella del passato rispolverando una vecchia battuta da fumetto”. “Oggi stesso – ha annunciato il sindaco in una nota – scriverò al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedere che intervenga presso i Ministri del suo Governo affinché tengano un atteggiamento istituzionale e politico più consono alla loro carica e più rispettoso del ruolo di Roma Capitale e della dignità dei romani”.
Per Renata Polverini quella di Umberto Bossi sui “romani porci” è ”una battuta volgare che male si addice a un Ministro della Repubblica”. “I cittadini di Roma e del Lazio meritano rispetto” aggiunge la Polverini che conclude: ”Mi auguro che da parte del Governo ci sia una presa di distanza da parole offensive che vanno oltre il solito folklore”.
Bossi, oltre al rancore nei confronti di Roma, mostra un’informazione parziale sulla questione del Gran Premio. Nelle intenzioni degli organizzatori della gara nella Capitale, infatti, non c’è quella di sostituirsi a Monza. Un problema, però, esiste ed è quello dei soldi. Organizzare una gara di F1 costa e servono tanti sponsor. Il rischio concreto è quello che non si raccolgano investimenti sufficienti per permettere la disputa di entrambe le gare. In passato, in Italia si correva sia ad Imola sia a Monza ma la disponibilità degli sponsor ad investire, come ha spiegato alcuni giorni fa alla Stampa il direttore dell’Autodromo di Monza Enrico Ferrari era decisamente superiore a quella di oggi.