CAGLIARI – ”Non mi sono mai lamentato degli arbitri e non ho mai offeso nessuno, ma questa volta forse è il caso di farsi sentire, perché dopo la partita di sabato ho letto di una grande partita della Juve, di vittoria meritata, invece siamo stati picchiati e privati di un gol regolare”.
Sono passate quasi 48 ore dalla sconfitta con la Juve al Sant’Elia, ma il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, è ancora pieno di rabbia per gli episodi che, a suo giudizio, hanno danneggiato la sua squadra. Per Cellino, infatti, quella della Juve ”non è stata una vittoria leale”.
Agostini uscito dal campo dopo pochi minuti con un labbro rotto (solo giallo a Krasic), Nainggolan alla fine del primo tempo con una caviglia gonfia, ma soprattutto il gol annullato a Nenè e quello segnato da Toni, nell’azione successiva, viziata da un fallo a centrocampo su Acquafresca. Questi i capi d’accusa di Cellino contro l’arbitro Rocchi (per la cronaca: 11 vittorie su 16 incontri per la Juve; una sola vittoria e cinque sconfitte in 11 incontri con il Cagliari, ndr).
Il presidente rossoblù ha lasciato lo stadio infuriato dopo il gol del 3-1 e ora torna sull’argomento: ”Il risultato di sabato è bugiardo. Noi ci siamo sempre comportati educatamente, senza mai fare le vittime, ma sto iniziando a pensare che l’educazione non paghi. I piagnistei della Juve, dopo la partita di Palermo, hanno avuto il loro effetto. Accuse e insulti all’arbitro, a me avete mai sentito dire ‘non voglio piu’ quest’arbitro?’.
Io continuo a tenere la mia politica, è un impegno che mi son dato, ma non vorrei essere preso per un imbecille, vorrei invece più rispetto. Il gol di Nene’ era regolarissimo, ma c’è stato anche un calcio in faccia di Aquilani a Cossu mentre era a terra. Io dico una cosa: perdere con la Juve ci sta, ma questa non è stata una vittoria leale, sono andato via prima della fine perché la nausea era tanta”.
Una punta di veleno anche contro Alessandro Matri che a fine gara è andato a festeggiare e ringraziare i tifosi juventini nel ‘suo’ Sant’Elia: ”Cosa vuole che le dica? Mi ha fatto male, ma è giusto così, ci fa capire come va la vita, colpa mia che mi affeziono ai giocatori…”.