MILANO, 13 GIU – Non riesce a trattenere la commozione e le lacrime: Emiliano Mondonico lascia – per qualche attimo – la conferenza stampa convocata dopo aver raggiunto la salvezza con l’AlbinoLeffe. L’allenatore non ce la fa a nascondere il proprio turbamento interiore e si deve fare forza per giocare la partita piu’ difficile, quella della vita: a gennaio il primo stop a causa di un tumore, poi il rientro quasi a tempo di record.
Adesso, il riaffacciarsi del male torna a fare paura. Mondonico, simbolo del calcio italiano (detiene il record di cinque promozioni in serie A), ha bisogno di due settimane di tempo. Solo dopo potra’ prendere impegni e annunciare se restera’ sulla panchina della squadra bergamasca.
”Ho conosciuto un avversario particolare in corso d’opera, ma – dice – non posso ancora dire di averlo sconfitto. Convivere con il pensiero di qualcos’altro oltre all’AlbinoLeffe non e’ affatto semplice. Come faccio a regalarvi certezze se non sono sicuro di essere qui tra un mese?”. A quel punto, il tecnico e’ uscito dalla stanza emotivamente sconvolto.
Il presidente Gianfranco Andreoletti – seduto al suo fianco – riconosce i meriti di Mondonico: ”Per noi e’ sempre stato un lusso e non l’ho mai nascosto. Se siamo rimasti in B e’ merito suo e dei bergamaschi che sabato sera sono accorsi in massa allo stadio per sostenerci. Non e’ questo il momento di prendere decisioni a cuor leggero”.
Mondonico spiega che tutto sara’ chiarito nell’arco di una quindicina di giorni: ”Non si trattera’ di un’attesa di anni, tranquilli. Tra due settimane saprete se ci saro’ ancora o no. Sulla panchina dell’AlbinoLeffe”.
Mondonico – il 31 gennaio – aveva subito un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Seriate per la rimozione di un tumore all’addome. Dopo otto giorni, il tecnico dell’Albinoleffe era gia’ pronto per riprendere in mano la sua squadra. ”Abbiamo tolto una massa di 5 chili all’addome che – aveva dichiarato il professor Lorenzo Novellino – per fortuna non ha leso nessun organo”.
Mondonico ha allenato la Cremonese, il Como, l’Atalanta, il Toro, il Napoli, il Cosenza e la Fiorentina, conquistando ben cinque promozioni in serie A. Una grande tempra la sua, coraggio da vendere e tanta gavetta alle spalle. Icona dei tifosi della Fiorentina, che ha riportato in A nel 2004, e di quelli granata: nessuno dimentica la sedia alzata in segno di protesta contro l’arbitro, nella finale di Coppa Uefa del 13 maggio ’92, persa contro l’Ajax di Van Gaal. All’andata i granata avevano pareggiato 2-2 (doppietta di Casagrande) e per alzare il trofeo avrebbero dovuto segnare un gol. Pali e traverse, molta sfortuna e un arbitraggio che fece infuriare il ‘Mondo’.
Per Mondonico e’ il momento di giocare all’attacco, di beffare il male che non deve considerare invincibile, di disputare la piu’ importante della finali, quella che vale la vita. I tifosi, il popolo di Facebook e ogni amante del calcio in questo momento e’ vicino al tecnico ”pane e salame”, come a lui stesso piace definirsi.
