José Mourinho non perde tempo: il contratto con il Real ancora non è firmato perché il contenzioso con l’Inter rimane aperto, ma in una intervista ad As il portoghese oggi ha già cominciato a dettare quella che dovrebbe essere la campagna acquisti del club merengue. De Rossi? “Credo sia impossibile prenderlo”, perché è la bandiera della Roma, ha spiegato. Milito e Maicon? L’argentino sembra pure irraggiungibile, perché “quando un giocatore è entrato nella storia di un club, non lo si può lasciare andare via”. Il brasiliano invece potrebbe seguirlo a Madrid: “é il momento per lui di fare una esperienza nuova”.
Guti, il mediano del Real che ha litigato con il club? “Per me è fuori”. Di Maria del Benfica? “Solo se arriva a un prezzo accessibile” perché non si devono pagare “prezzi folli per i giocatori”. Florentino Perez l’anno scorso ha pagato un quarto di miliardo per Cristiano Ronaldo, Kakà e Benzema.
Mourinho dice di avere bisogno di “due o tre giocatori difensivi, ma che migliorino anche l’attacco”, confessa che non gli dispiacerebbero Gerrard e Lampard, promette che il ‘suo’ Real sarà “equilibrato”, “giocherà sempre bene” e punterà al “triplete”. Kakà? Sara recuperato “senza alcun problema” Ma nonostante il desiderio del presidente merengue di andare in fretta il contratto di Mou non è ancora firmato.
C’é sempre il nodo dei 16 milioni chiesti dall’Inter, e che il Real per ora non vuole pagare, nascondendosi come Perez ieri dietro una presunta trattativa privata fra il tecnico e il club. “Certo, si può pagare. Ma io chiedo un accordo. Voglio che i club si mettano d’accordo” dice invece il portoghese. “Ci sono le solite trattative fra i club, ma tutti hanno la certezza assoluta che sarò l’allenatore del Real Madrid”.
Intanto però la stampa madridista ogni giorno da lunedi annuncia l’arrivo imminente del portoghese al Bernabeu. E ogni giorno rinvia a domani. “Si rinvia per Mourinho, l’Inter non cede” rinuncia anche oggi As online: “Moratti, rileva, non ha fretta, perché non ha ancora un sostituto”. E mentre Mou arriva e occupa come sempre tutto lo spazio, Manuel Pellegrini se ne va, sempre signorile, ma togliendosi qualche sassolino.
Il tecnico cileno licenziato ieri da Perez dopo avere portato il Real in Liga a un quota record di 96 punti e più di 100 gol, battuto solo dal super-Barca di Pep Guardiola, fa capire che se qualcuno ha fatto errori, forse non é lui. Il cileno ha ricordato che aveva chiesto pubblicamente di non vendere Snejider e Robben, ceduti a prezzi di saldo da Florentino a Inter e Bayern ed esplosi poi nelle nuove squadre. E che il presidente l’ha visto per l’ultima volta un anno fa. “Non mi hanno mai chiesto di chi avevo bisogno per creare una squadra che giocasse il calcio che io volevo”.
Don Florentino ha fatto la spesa per conto suo in nome del calcio-marketing, staccando assegni sempre più pesanti per Ronaldo e Kakà, “giocatori che nessun allenatore oserebbe chiedere perché troppo cari”. Insomma l’allenatore al Real ha poco da dire fa capire.. Mou è avvertito. Ma per lui forse qualcosa cambierà.