MILANO – Thohir o non Thohir, l’Inter ha bisogno di piazzare in fretta diversi colpi di calciomercato perchè la rosa a disposizione di Walter Mazzarri è ampiamente incompleta.
I nome sono sempre gli stessi: van der Wiel (Psg) per la difesa, Wellington (San Paolo), Taider (Bologna) e Nainggolan (Cagliari) per il centrocampo.
van der Wiel potrebbe arrivare in prestito, chiaramente in quel caso l’Inter dovrebbe accollarsi tutto il suo ingaggio che non è cosa da poco.
Per Wellington i nerazzurri hanno offerto 2 milioni di euro e sono in attesa della risposta del club brasiliano. Trattativa ancora in corso per Taider e Nainggolan, difficile l’arrivo di entrambi.
Walter Mazzarri fa mea culpa e si assume la reponsabilita’ della sconfitta della sua squadra per 4-0 contro il Valencia.
”Eravamo imballati, l’ho detto anche ai ragazzi, la colpa e’ mia – spiega il mister dell’Inter al termine dell’incontro -. Ieri li ho fatti lavorare troppo, non erano lucidi. Speravo di non prendere tanti goal, ma sapevo benissimo che i giocatori erano stanchi e affaticati”.
”In questa fase della preparazione preferisco che la squadra lavori – continua – bisogna fare una scelta: o fare bella figura nelle partite amichevoli, oppure andare dritti per la propria strada e sperare di essere ripagati in futuro”. Per Mazzarri se in questa fase le italiane non fanno bene, probabilmente e’ perche’ ”il nostro campionato richiede una preparazione di un certo tipo, si pensa soprattutto a costruire”.
L’allenatore nerazzurro e’ deluso per la sconfitta, ma prova a vedere gli aspetti positivi: ”Se si guarda solo a questa partita abbiamo fatto tre passi indietro rispetto all’incontro con il Chelsea.
Se pero’ vogliamo salvare qualcosa, dopo il primo goal abbiamo iniziato a rigiocare, costruendo qualche trama di gioco e creando alcuni presupposti per fare goal. Si lavorera’ anche su queste sconfitte, che se si sanno far capitalizzare possono essere importanti per crescere”.
A chi gli chiede un commento sulla sconfitta della Juventus con il Galaxy, Mazzarri spiega che non ama fare confronti e paragoni. ”Noi siamo noi, la mia storia con l’Inter e’ iniziata da venti giorni, ho una squadra nuova, ci dobbiamo conoscere”. ”La prima cosa che conta e’ lavorare tanto – conclude – A me interessa questo, non mi importa quello che fanno gli altri”.