TORINO – L’obiettivo è chiaro e risponde al nome di Marco Borriello. Un affare che si farà al 90%, e si farà nei primi giorni del calciomercato, entro il 6 gennaio, visto che, come raramente accade in questi casi, coincidono la volontà del venditore, quella dell’acquirente e quella della “merce”.
Antonio Conte ha chiesto un attaccante di peso, di quelli che vedono la porta come un nemico da tirare giù. Perché Vucinic sarà anche bello a vedersi ma di gol ne fa pochini per essere il terminale di una squadra scudetto, Matri lo convince fino a un certo punto, Del Piero è nelle intenzioni di tecnico e club poco più di un ex, una quasi mascotte. Amauri, Iaquinta e Toni sono altrove da questa estate.
La Roma di Borriello farebbe molto volentieri a meno: l’ha dovuto riscattare per evitare l’incidente diplomatico e Luis Enrique lo vede bene a scattare tra panchina e tribuna. Cosa che il calciatore, in effetti, non sembra gradire granché. Borriello era uno che si arrabbiava per una panchina, l’anno scorso.
L’appuntamento, quindi, è imminente. La Roma, scrive Tuttosport, ha rimandato il tutto a dopo l’ultima partita prima della sosta, quella di ieri. Certo il cartellino di Borriello non è leggero. Quindi rimane il prestito. Per la Roma è meglio di niente anche se qualche garanzia sul riscatto Baldini e Sabatini cercheranno di ottenerla.