Alla (ri)conquista della Juve. La missione di Gigi Buffon per il 2011 ha contorni ben definiti: tornare ad essere protagonista nella squadra con cui ha ottenuto i più grandi successi della sua carriera e ravvivare il rapporto con l’ambiente bianconero, che appare un pò raffreddato.
Ambiente inteso come società e non come tifosi, che continuano invece ad amarlo e sostenerlo. Alla (ri)conquista della Juve, dunque. Buffon deve lasciarsi alle spalle un 2010 avaro di soddisfazioni: la stagione disastrosa dei bianconeri, il fallimento sudafricano con la Nazionale, l’infortunio alla schiena esploso proprio al Mondiale, che ha portato all’operazione chirurgica dello scorso luglio e alla lunga inattività per la riabilitazione.
Nei cinque mesi e mezzo successivi all’intervento di ernia discale, Gigi, 33 anni il 28 gennaio prossimo, ha lavorato duramente ore e ore ogni giorno per tornare ad essere il miglior portiere del mondo. Nello stesso periodo però è stata anche notata la sua assenza da Vinovo, motivata con la concomitanza degli allenamenti dei compagni e le sue sessioni di recupero in un centro specializzato di Torino; e dalla tribuna dell’ Olimpico. Poi, oltre a qualche incomprensione, le parole di Andrea Agnelli («Lo considero uno dei migliori al mondo, ma Storari non l’ha fatto rimpiangere.
Quindi è solo un problema di abbondanza») e Del Neri («Gigi titolare quando torna? Niente è dovuto a nessuno. Dovrà dimostrare sul campo di poter tornare a essere il migliore di tutti») hanno fatto discutere e presagire anche novità per il futuro. Chiaritosi con il tecnico, ora Gianluigi Buffon è tornato.
Dopo le vacanze di Natale ha ricominciato ad allenarsi con il resto della squadra senza risparmiarsi, ha giocato la prima partitella senza subire gol, è apparso in crescita, giorno dopo giorno. Insomma, ha iniziato a riprendersi la Juve, una squadra rinata e di nuovo protagonista rispetto a quella dello scorso anno: «Agnelli mi ha detto che mi aspetta tra i pali prima possibile», ha riferito.