Si chiama Diego il problema più scottante del mercato bianconero: molto ruota infatti attorno alla sorte del brasiliano, costato 24,5 milioni e mai apparso all’altezza dell’investimento, al punto da convincere la Juventus a cederlo. Ma soprattutto, con l’arrivo di Gigi Del Neri, cultore del 4-4-2, per il fantasista gli spazi si riducono parecchio: per lui ci sarebbe posto o come seconda punta o come esterno, ruoli che non gli piacciono e nei quali non esprimerebbe sicuramente il meglio.
La logica vorrebbe che cambiasse aria, per il bene di tutti, ma lui non ĆØ d’accordo: ha prima lanciato segnali di riscossa, affermando di voler restare per dimostrare tutto il proprio valore, e successivamente ha fatto sapere di accettare al massimo grandi club come Bayern o Manchester, che però non sembrano affatto interessati a lui.
Potrebbe strizzargli l’occhio il Wolfsburg, che con il suo arrivo aprirebbe lo scenario della cessione di Dzeko, appetito anche dalla Juve, ma la destinazione non ĆØ gradita all’ex Werder. Beppe Marotta farĆ i salti mortali per convincere il giocatore e il tempo non manca. Se non ci riuscisse, ĆØ pronta la strategia di riserva, l’adozione del 4-2-3-1, schema non prediletto dal nuovo tecnico juventino, ma nemmeno scartato a priori, soprattutto se si deve fare di necessitĆ virtù.
Quello relativo a Diego ĆØ un passaggio chiave per la campagna acquisti della Juventus, che continua a registrare arrivi importanti ma non ancora il nome altisonante. In misura minore, Marotta ĆØ anche ostaggio di Trezeguet, Camoranesi, Grosso, Poulsen, Amauri, Melo, Zebina: ingaggi alti e rendimenti bassi nell’ultima stagione.
Nessuna novitĆ , infine, sul caso Krasic, se non una notizia che indirettamente ĆØ buona per i bianconeri: il City ha preso David Silva, stesso ruolo e quindi potrebbe rinunciare a dare la caccia al serbo. Ieri in sede c’era il procuratore di Motta, Giuseppe Bozzo, che lo ĆØ anche di Grosso: si profila una possibilitĆ sempre più concreta che il terzino si accasi a Madrid, sponda Atletico, magari insieme a Tiago. Per Marotta, ogni cessione ĆØ un sospiro di sollievo in più.
