ROMA – Lecce-Lazio del 2010-2011 “è un esempio da manuale”, secondo Hristayn Ilievski, di come funzionasse il calcio scommesse. Ilievski è considerato il capo degli “zingari“, della struttura cioè che secondo l’accusa dirigeva il sistema. Le sue parole sono state riportate dall’Ansa. Per truccare questa partita, sostiene Ilievski, sono serviti quasi 500mila euro: 330mila euro erano per i giocatori del Lecce, 60-70mila per il capitano della Lazio Stefano Mauri, 30-40mila per Zamperini, l’ex calciatore che avrebbe fatto da tramite tra il laziale e lo zingaro, e 50mila per l’altro ex Gervasoni “in quanto tutto era partito grazie a lui”.
Ilievsky, scrive l’Ansa, dopo aver ammesso il suo ruolo nella combine di Lazio-Genoa, conferma di aver truccato anche Lecce-Lazio. Le versione dello zingaro – ritenuto dai magistrati uno dei capi dell’organizzazione responsabile di aver combinato decine di incontri dei campionati italiani al cui vertice ci sarebbe il singaporiano Tan Seet Eng – è contenuta nel secondo dei due verbali davanti al gip di Cremona Guido Salvini.
Secondo Ilievsky, continua l’Ansa, i soldi per “poter corrompere i giocatori” arrivarono dagli ‘ungheresi’ (la banda che sostituì gli zingari dopo la prima ondata di arresti): “Dopo la buona riuscita di Lazio-Genoa – racconta lo zingaro – Zamperini mi ha chiamato dicendomi che si poteva fare altrettanto con Lecce-Lazio, che ci sarebbe stata la settimana successiva”.
Ilievsky, spiega l’Ansa, arriva così a Lecce, dove “con Zamperini cominciamo a lavorare sul caso”. “Il Lecce – dice – era già salvo e la Lazio voleva salire verso le coppe europee e quindi era una partita facile da concordare. C’erano tutte le condizioni per farlo. Doveva esserci un over di 4 gol con due di scarto a favore della Lazio, come poi è effettivamente avvenuto”.
L’unico problema, afferma Ilievsky, era che i giocatori del Lecce non volevano fare una brutta figura davanti ai loro tifosi. Per questo “chiesi a Zamperini di chiedere a Mauri di accettare che anche la Lazio subisse qualche goal” e di dirgli che “io ero di nuovo disponibile ad essere riconoscente nei loro confronti”.
Infatti, “non era opportuno un esito troppo negativo della partita”. Nonostante la richiesta vada a buon fine – “Zamperini mi ha riferito che Mauri gli aveva risposto di essere d’accordo” – Ilievsky chiede comunque di vedere il giocatore, che a suo dire incontra nell’albergo di Lecce dove la squadra era in ritiro.
“Ci siamo messi d’accordo per incontrarci in una stanza vicino alla lobby dell’hotel…Ho chiesto a Zamperini – racconta – che almeno Mauri scendesse. Senza necessità che mi parlasse bastava un suo cenno di assenso con la testa…Mauri è sceso e ha fatto il cenno che richiedevo”. La somma “per la Lazio – dice lo zingaro – era di 100mila euro”. Soldi dati a Zamperini “dopo la partita”: l’accordo, aggiunge “era che 30/40mila euro fossero per lui e la restante parte per Mauri, anche se ovviamente non posso verificare che egli abbia mantenuto l’impegno”.
Dopo il laziale, continua l’Ansa, è stata la volta dei giocatori del Lecce, con Ferrario che, sempre a detta dello zingaro, sarebbe salito nella sua camera. “Gli ho dato una somma che gli ho indicato come 330mila euro ma Ferrario mi ha detto che in realtà mancavano circa 3mila euro”. Nel verbale Ilievski non fa nomi di altri giocatori. “Non conosco o comunque non ricordo in questo momento i nomi dei giocatori del Lecce coinvolti. Mi sembra che Ferrario abbia fatto i nomi di Vives e di Corvia e ovviamente il portiere e tutta la difesa. Ed era coinvolto per sicurezza anche il portiere di riserva. Per quanto concerne la Lazio non posso dire perché non avevo contatti. E’ un segreto fra di loro”. Quel che è certo, conclude lo zingaro, è che dopo quella partita “non abbiamo fatto più nulla”. Perchè? “Perché erano già iniziati gli arresti”.