ROMA – Ad una settimana esatta dalla data indicata come quella decisiva (il 17 marzo) per il passaggio della Roma nelle mani della cordata americana di Thomas DiBenedetto una nuova indiscrezione apre altri interrogativi.
Sky sport, poco prima delle 19, mostra infatti in tv una lettera in cui un avvocato a nome di una misteriosa società tedesca si dice pronto a formalizzare un’offerta per il club in caso di mancata chiusura con la cordata Usa.
Di certezze ce ne sono poche, di domande, invece, un’infinità. La tempistica è la prima cosa a far riflettere: la lettera spunta fuori nel giorno in cui Unicredit, per bocca di Paolo Fiorentino, fa sapere che la trattativa con DiBenedetto è ben avviata e che le scadenze saranno rispettate. E il titolo Roma, spinto dalle parole del dirigente, guadagna quasi il 7% in Borsa.
Non solo: la Roma non è certo in vendita da oggi. Ci sono state due fasi, quella delle offerte non vincolanti e quella delle offerte vincolanti. E i tedeschi non c’erano, a nessuna delle due. L’inserimento, se reale, appare quantomeno tardivo.
Infine: chi sono questi tedeschi? Una società che intende fare un’operazione “seria” manda in tv un avvocato con una lettera senza spiegare qual’è il gruppo di riferimento? Una cosa simile successe a Roma, con Fioranelli e Volcker Flick ed è finita con carcere e inchiesta Consob per aggiotaggio. Sempre a Roma, sponda Lazio, una cordata misteriosa tentò la scalata con Giorgio Chinaglia come uomo immagine. E finì malissimo, con sospetti concreti che dietro l’operazione ci fossero addirittura i Casalesi.
La sensazione, insomma, è quella che l’incursione tedesca sia una sorta di “azione di disturbo”, un tentativo di mischiare le carte in tavola all’ultimo momento. Qualcosa che ricorda molto da vicino l’improvviso interesse arabo ai tempi della trattativa con George Soros. Cattivi pensieri?