E’ morto nella sua Parigi, all’ospedale della Pitié Salpetriere, l’ex ciclista francese Laurent Fignon, stroncato ad appena 50 anni da un cancro all’apparato digerente. La notizia è stata diffusa poco dopo mezzogiorno dalla moglie Valerie, che in un comunicato ha fatto sapere che i funerali si terranno nei prossimi giorni, ”nella più stretta intimità”.
Fignon, che negli ultimi anni lavorava come commentatore sportivo per le emittente pubbliche del gruppo France Television, aveva annunciato pubblicamente di essere malato a giugno del 2009, in un libro-confessione dall’eloquente titolo ‘Nous etions jeunes et insouciants’ (Eravamo giovani e incoscienti).
Un racconto in cui l’ex corridore, 76 vittorie in una carriera costellata da numerosi infortuni, ammetteva di aver fatto uso di anfetamine e cortisonici quando era ancora in attività, senza però fare collegamenti concreti tra queste sostanze e il tumore. ”Non dirò che questo non ha avuto un ruolo – scriveva. Non ne so assolutamente niente. E’ impossibile dire sì o no. Secondo i medici, pare, no”.
Uomo simbolo della gioventù di successo francese degli anni Ottanta, Laurent Fignon vinse due Tour de France (1983 e 1984) e un Giro d’Italia nel 1989, oltre a una lunga serie di classiche, tra cui due Milano-Sanremo consecutive, incrociando e non di rado lasciandosi alle spalle avversari illustri come Francesco Moser e Bernard Hinault. Ma ciò per cui molti lo ricordano è la battaglia della Grande Boucle del 1989, in cui si dovette arrendere dopo tre settimane di bagarre all’americano Greg Lemond, con uno scarto record di soli 8 secondi, il più ridotto della storia.
Numerosi i messaggi di cordoglio giunti da ex avversari e rappresentanti del mondo dello sport. Il ct della nazionale francese di ciclismo ed ex corridore Laurent Jalabert si è detto ”sconvolto” per la scomparsa di un ”immenso campione”, mentre il rivale storico Greg Lemond piange ”un uomo unico”, ”uno dei migliori corridori degli ultimi 35 o 40 anni”. ”Era un amico e un ciclista da leggenda – dichiara via Twitter il sette volte vincitore del Tour Lance Armstrong – Ci mancherai, Laurent”.
”Aveva un filo di voce, ma che filo!” scrive invece il segretario di Stato allo sport francese Rama Yade, rievocando l’incontro con Fignon sulle strade dell’ultimo Tour, che aveva commentato per France 2. ”Resterà uno sportivo leggendario – commenta in una nota il presidente transalpino Nicolas Sarkozy – che ha scritto alcune tra le più belle pagine dello sport”.
Resta di lui l’ultima toccante immagine in tv, alla fine del collegamento su France 2 per la tappa finale del Tour de France. Al giornalista che lo ringraziava ”per il coraggio” e gli dava appuntamento per l’anno prossimo, Fignon – molto provato – ha risposto con un saluto al pubblico televisivo e un grazie per la comprensione di tutti. Poi, improvvisamente, è scoppiato in lacrime davanti alla telecamera.