Philippe Gilbert, Filippo Pozzato, Cadel Evans (numero uno uscente), Fabian Cancellara, Oscar Freire (sarebbe al quarto successo, un record), Tyler Farrar, Thor Hushovd.
Sfogliando la margherita iridata, il prossimo campione del mondo di ciclismo su strada dovrebbe uscire da questa rosa di candidati, in cui va incluso anche Samuel Sanchez, olimpionico a Pechino.
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Nella notte tra sabato e domenica si corre la gara elite, la più prestigiosa tra quelle in programma in Australia: 262,7 chilometri con partenza da Melbourne. Una novità sta nel modo in cui è concepito il percorso: dopo 85 si raggiungerà il circuito finale di 15,9 chilometri a Geelong (da compiere 11 volte).
Così come nuova sarà l’assenza degli auricolari che permettevano ai corridori di scambiare informazioni con i responsabili delle squadre. Il percorso, inizialmente presentato come favorevole agli sprinter, ad un più attento esame si è rivelato ricco di insidie e passibile di molte interpretazioni. E l’arrivo, un falso piano in salita, potrebbe cogliere di sorpresa agli scattisti.
Un’incognita è poi il meteo. Nel Sud dell’Australia, vicino al mare, la saggezza popolare assicura che quattro stagioni si possono alternare nell’arco della stessa giornata. Il Ct azzurro, Paolo Bettini, passa in rassegna gli uomini che puntano al successo finale e anche lui riconosce al belga Gilbert grosse chance: «È un grande corridore. Sono curioso di vedere come correrà l’Australia con Evans, un battitore libero. Nessun dubbio, invece, per quanto riguarda la Spagna: sarà unita unita per Freire» campione già nel 1999, 2001 e 2004.
E poi una battuta (a Studio Sport XXL): «Mi ispiro a Marcello Lippi, che ho conosciuto personalmente, ma la mia Nazionale non farà la fine della sua in Sudafrica». Anche secondo Pozzato «il favorito è Gilbert». Gli fa eco lo svizzero Cancellara, fresco vincitore del titolo nella cronometro: «Dico Gilbert, ma aggiungo Pozzato. Sono questi gli uomini e le squadre da battere». Una cosa è certa: gli azzurri avranno una spinta in più, nel ricordo di Franco Ballerini, il ct scomparso lo scorso febbraio in un incidente di rally: «Questa è la Nazionale di Franco e il fatto di avermi voluto già a Mendrisio in ammiraglia – sottolinea Bettini – mi fa pensare che il passaggio di consegne c’era stato già l. Domenica corriamo per lui».
Riportare in Italia il Mondiale della corsa su strada, due anni dopo l’ultima vittoria azzurra (nel 2008 con Alessandro Ballan), sarebbe il modo più bello per ricordarlo.