La creatività, si sa, è uno dei maggiori pregi degli italiani. E i nostri parlamentari non mancano certo di questa dote, anzi: sono i primi che riescono a non perdere la faccia nonostante tutto, creando e inventando ad arte. E’ esattamente quello che è successo ieri pomeriggio a Montecitorio: formalmente i deputati erano impegnati con le votazioni della manovra, praticamente non c’era uno che, grazie ai più diversi stratagemmi tecnologici, non seguisse la nazionale di calcio. L’unico “emendamento” che mette d’accordo (quasi) tutti.
Sono le tre, manca ancora un’ora alla partita, ma nel Transatlantico cominciano a girare i link. Di e-mail in e-mail gli indirizzi dei siti internet dove guardare in streaming Italia-Slovacchia raggiungono tutti i deputati. I computer sono tutti accesi, le note dell’inno di Mameli risuonano, i giornalisti, dall’alto delle tribune, tentano in tutti i modi di sbirciare i monitor. E’ iniziata.
“Questa è la Camera! Non è uno stadio!” a crederci è solo il capo dell’ufficio stampa di Montecitorio, Roberto Iezzi, che obbliga uno sventurato commesso a spegnere tutti i televisori a cui i giornalisti si erano incollati in sala stampa. Segna la Slovacchia.
Ma la fantasia, a cronisti come ai parlamentari, non manca. Si trovano stanze dimenticate in cui rintanarsi, si esce dopo ogni votazione per gli aggiornamenti, ci si connette via BlackBerry o iPhone. E c’è qualcuno, come Rosi Bindi, che si improvvisa messaggero di turno: nella sala Berlinguer, del gruppo Pd, ci sono maxischermo, poltrone e aria condizionata.
La connessione però non funziona proprio bene. Alcuni siti sono in ritardo, qualcuno di un paio di minuti, altri addirittura di dieci. I parlamentari sono confusi, non si raccapezzano coi risultati. La seduta, nel frattempo, va avanti. Sta parlando Paola Goisis, della Lega. Un boato con tanto di applausi si leva dall’aula. La deputata del Carroccio è meravigliata di tanto successo, ma poi capisce: due a due (poi annullato). Il finiano Fabio Granata sviene dalla felicità addosso a due colleghe leghiste, Italo Bocchino abbraccia con affetto Fabrizio Cicchitto.
Tutto inutile. La Slovacchia, alla fine, la spunta e l’Italia viene eliminata. I parlamentari non possono nascondere la loro delusione. Ma resta sempre la soddisfazione di un pomeriggio (e che pomeriggio!) ad alto grado di creatività. Viva l’Italia!