Si riaccende la speranza per i tifosi baresi e leccesi di potere assistere all’attesissimo derby pugliese che si disputerà il 6 gennaio prossimo a Lecce. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che già si era detto perplesso per la decisione del prefetto di Lecce di fare disputare la gara a porte chiuse per motivi di sicurezza, ha chiesto alle autorità di pubblica sicurezza pugliesi di riunirsi per rivedere la decisione.
Così, per i tifosi da ieri amareggiati e delusi, quello in arrivo sarà un Capodanno d’attesa: il ministro ha infatti chiesto per il 3 gennaio prossimo una riunione congiunta a Bari dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica per una nuova valutazione. La riunione potrebbe – come auspicato da Maroni – decidere di riaprire ai tifosi le porte dello stadio di Via del Mare, placando anche le polemiche per una decisione penalizzante per i veri tifosi e che per molti rappresenterebbe una prova della inutilità della tessera del tifoso.
Dopo le polemiche e le proteste anche dei rappresentanti delle due società , che hanno parlato di una «sconfitta per lo sport» e per tutto «il sistema del calcio», alla carica sono tornati i due sindaci pugliesi, impegnati anche ad evitare la caduta d’immagine delle rispettive città . Paolo Perrone, primo cittadino di Lecce, prima dell’iniziativa del ministro aveva scritto proprio a Maroni chiedendo di rivedere la decisione.
Perrone suggerisce «severe restrizioni» o almeno di consentire l’accesso allo stadio almeno alla tifoseria di casa, «notoriamente – dice il sindaco – tranquilla». Perrone sottolinea, infatti, che «le informative sull’ordine pubblico che hanno determinato la decisione riguardano la presunta mobilitazione massiccia e incontrollata dei tifosi baresi, molti dei quali con cattive intenzioni».