Preziosi si fida solo di se stesso e così Milito va. Nel Genoa del 2003 segna 12 gol, non uno sfracello per quella serie B, ma tanto da far capire chi era e da farsi confermare. L’anno dopo, l’anno maledetto del Genoa, quello della famosa “valigetta” con i soldi consegnata a un emissario del Venezia dopo il match della promozione, che precipita i rossoblù dalla A, vinta sul campo, alla C della corruzione sportiva, di gol ne segna 21, compreso l’ultimo nella porta del Venezia “corrotto”, quello che apre i festeggiamenti, ricacciati in gola dai Pm della Procura genovese e dai commissari della Federazione calcio.
Milito se ne va in silenzio in Spagna, venduto da un Preziosi che gli aveva costruito intorno una squadra da alta seria A, con il portiere Abbiati e il conterraneo “Pocho” Lavezzi, promettendo sfracelli.
Se lo prende il Real Saragozza, dopo che, udite, udite, l’Inter già di Moratti da tempo, lo rifiuta a Preziosi con alzata di spalle un po’ tanto strafottente: “Ma quello non è granchè!”.
In Spagna Milito vive una specie di nobile esilio: gioca con il fratello Gabriel, che poi salirà di tono andando al Barcellona, segna grappoli di gol, 15 reti, ballando il tango nella Liga del 2006 e 23 nel campionato del 2007, appena un gol dietro a un certo Ruud van Nisterlroy, il bomber del real Madrid e si permetterà il lusso di infilarne quattro proprio nella rete del Real Madrid in quella memorabile notte al Bernabeu.
Ma nessuno si accorge che lì sta decollando un vero campione. Né i potenti osservatori del calcio spagnolo in crescita assoluta verso i vertici mondiali di nazionali e club , né gli italiani che girano allupati i campi di calcio alla ricerca del bomber e non vedono quello striker-delantero come Milito dimostra di essere.
E così l’avventura dell’argentino, mago dell’area sembra, destinato a sparire nelle sabbie mobili della serie B spagnola con il Real Saragozza retrocesso nel campionato del 2008. Ma c’è un presidente a Genova, potrebbe mimare qualcuno. Si chiama Preziosi ed è l’uomo delle discese e delle risalite. E’ appena cominciato il primo campionato di serie A per il Grifone, che è risalito in due anni dall’inferno della serie C e a Catania i rossoblù hanno appena perso all’esordio , senza tirare neppure una volta in porta. E’ il 1 settembre del 2008 e gli uffici della Lega stanno per mettere i sigilli al mercato, quando il figlio di Preziosi, Fabrizio, un ragazzo sveglio e riservato, “lancia” letteralmente il contratto di Milito dentro alla stanza (che sta per chiudersi) dove si sigillano le ultime trattative. E il Principe torna a Genova.