PARIGI – Marco Pantani fece uso di Epo al Tour de France del 1998. Lo sostiene il quotidiano francese Le Monde. Alla vigilia della pubblicazione del rapporto della commissione d’inchiesta del Senato francese sull’efficacia della lotta al doping, sul sito del giornale un articolo cita i risultati di test retroattivi svolti nel 2004 e scrive che Pantani, il tedesco Jan Ullrich e lo statunitense Bobby Julich, primi tre classificati nel Tour de France 1998, avrebbero fatto uso di Epo.
Secondo il sito del quotidiano parigino, anche i francesi Laurent Jalabert (già citato in questo senso dall’Equipe a fine giugno), Laurent Desbiens, maglia gialla per due giorni durante quell’edizione della Grande Boucle, e Jacky Durand, vincitore di tappa, avrebbero fatto ricorso all’Epo, così come la maglia verde Erik Zabel.
Le Monde non dichiara le fonti delle informazioni, che riguardano analisi compiute nel 2004 nei laboratori di Chatenay-Malabry su campioni di sangue prelevati nel 1998.
La pubblicazione del rapporto del Senato francese era prevista per il 18 luglio scorso, in pieno Tour de France, ma le proteste del sindacato ciclisti ha indotto a rinviarne la diffusione al 24 luglio.
La questione dei presunti dopati aveva anche fatto ventilare l’ipotesi che l’Uci potesse cancellare il nome di Pantani dall’Albo d’oro del Tour se il suo nome fosse comparso nella lista, provocando le proteste della famiglia del Pirata.
Giorni fa, però, il presidente dell’Unione ciclistica internazionale, Pat Mc Quaid, aveva escluso tale possibilità. ”Le analisi svolte dal laboratorio francese nel 2004 non erano conformi agli standard tecnici per i test antidoping, pertanto tali risultati non possono essere accettati come prova in un contesto antidoping e pertanto non consentirebbero l’apertura di un procedimento disciplinare, aveva spiegato McQuaid. Inoltre, non sono stati rispettati i principi dell’anonimato e del previo consenso alle analisi espresso dai ciclisti”.
Marco Pantani vinse il Tour 1998 dopo aver preso il comando a Les Deux Alpes. In quella tappa inflisse quasi due minuti a Rodolfo Massi, nove a Jan Ullrich e più di un quarto d’ora a Jalabert e alla fine si impose nella Grande Boucle con più di tre minuti di vantaggio sul tedesco e quattro sullo statunitense Julich. Anni dopo, entrambi hanno ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti, mentre il Pirata morì il giorno di San Valentino di nove anni fa per un’overdose di cocaina.