Certo a San Paolo l’asturiano potrebbe giĆ laurearsi campione: gli basterebbe vincere il gp del Brasile e che Webber non faccia meglio del quinto posto. Insomma Alonso ha conquistato a sorpresa il primo matchpoint per conquistare il primo titolo con la Ferrari, il suo sogno, dopo la doppietta in Renault.
PerĆ² la casa di Maranello sceglie il profilo basso, vieta i toni trionfalistici e predica l’umilta’ per il rush finale di un mondiale tutt’altro che scontato. ”La nostra missione ĆØ stare tranquilli, lavorare con molta concentrazione e senza eccessi di euforia” il diktat della scuderia divulgato dal direttore della gestione sportiva, Stefano Domenicali. ”Dobbiamo preparare le ultime due gare nel migliore dei modi – ha aggiunto – perchĆ© i nostri avversari sono molto, molto duri. Non dovremo avere problemi e questo fara’ la differenza”. Prossima tappa (7 novembre) Interlagos, un circuito di solito caro alla Ferrari e poi il gran finale ad Abu Dhabi (il 14).
”Calma e gesso! In Corea vittoria fantastica ma sappiamo bene che la parte piĆ¹ difficile inizia adesso – insiste Domenicali -. Dovremo affrontare le prossime due gare con quella stessa feroce determinazione che ci ha consentito una rimonta che in tanti consideravano impossibile. Quello che conta di piĆ¹ sono la testa, della squadra e dei piloti, l’affidabilitĆ e la concentrazione”.
Le Rosse corrono, ma volano basso: eppure per i bookmaker lo spagnolo ora ha in mano il mondiale e le quote sulla sua vittoria sono letteralmente crollate. Alonso sceglie il profilo basso, ha esultato alla ‘Schumi’ sul podio coreano, ma non fa previsioni: e se la formula uno non era matematica nemmeno quando il segno meno portava 50, figuriamoci adesso che i conti li puo’ fare dall’alto.