Pista inedita, stessa Red Bull. Sul circuito sudcoreano nuovo di zecca, dove tornano a fare scintille gli ex compagni a Maranello Barrichello e Schumacher, non cambia la musica delle qualifiche di questa stagione, che ha visto la scuderia austriaca scattare quasi sempre davanti.
E così Sebastian Vettel e il leader del Mondiale, Mark Webber, si prendono tutta la prima fila, lasciandosi dietro un’ottima Ferrari targata Fernando Alonso, rimasto a lungo in lotta per la pole position. Una terza piazza che darà allo spagnolo la possibilità di partire sulla parte pulita del tracciato, quella più gommata, un vantaggio che al semaforo verde potrebbe rivelarsi decisivo.
Così così le McLaren, con Lewis Hamilton quarto e Jenson Button solo settimo, dietro all’altro ferrarista Felipe Massa, e cosciente di dover forse dire addio alle speranze di un bis iridato. Una supremazia quella delle Red Bull sul circuito sudcoreano, ancora con cantieri aperti, che si è concretizzata solo nell’ ultimo giro utile, in cui Vettel è riuscito a non sbagliare quasi niente mettendosi dietro il compagno-leader Webber e un arrembante Alonso, a suo agio tra i cordoli e l’insidioso asfalto di Yeongam. «Nel primo giro della Q3 non ero felice della macchina. Poi nell’ultimo – racconta Vettel – sono partito bene e nonostante abbia perso un pò nel settore centrale ho accelerato nell’ultimo. È stato sufficiente per la pole».
Una prima fila tutta Red Bull che fa ben sperare per la gara di domani, che potrebbe essere condizionata dalla pioggia. «È un buon risultato per noi su un circuito che nessuno conosceva – ha detto Vettel – ho trovato il passo man mano che andavamo avanti. Con tante curve la nostra macchina è ottima». Abbastanza soddisfatto Webber: «Non ero molto felice del mio primo giro, per questo ho scelto di fare due giri finali. Sono secondo – spiega il pilota australiano – e possiamo partire bene». Preoccupato di avere Alonso dietro in griglia? «Lui è lì, lottiamo per il Mondiale, vediamo domani».
Cosciente del brutto risultato odierno ma fiducioso per le sue chance in gara Hamilton, che domani scatterà dalla quarta piazza: «Non sono state qualifiche eccezionali per noi. Gli altri sono più veloci ma credo che in gara sarà un’altra storia. Possiamo fare meglio e credo che ce la possiamo fare».
Pessimista sulla possibilità di bissare il titolo l’altro pilota McLaren, Jenson Button, settimo in griglia e a 31 punti da Webber: «Per il titolo la situazione è molto difficile, le Red Bull sono davanti e dobbiamo recuperare tanti punti». Devono invece recuperare la serenità di un tempo gli ex compagni di squadra alla Ferrari Michael Schumacher e Rubens Barrichello, di nuovo ai ferri corti per una presunta scorrettezza del tedesco ai danni del pilota della Williams.
«Abbiamo lasciato i box nello stesso momento – spiega Barrichello – gli ho lasciato 5 secondi, ma nella curva 5 mi ha ostacolato, non mi ha lasciato passare e ho fatto reclamo». «Non vorrei – accusa il brasiliano – che si tornasse a cose passate. Lui mi ha chiesto scusa, ma deve dare l’esempio e avere rispetto per gli altri. Anche quelli che vanno più piano». Diverso il parere di Schumacher: «Mi dispiace per lui – ha detto parlando in italiano il sette volte campione del mondo – ma è lui che ha fatto un errore». Tensioni e dissapori tra i due che si ripropongono dopo il ‘fattacciò del Gp d’Ungheria in agosto, quando Schumacher ostacolò pericolosamente Barrichello in sorpasso sul rettilineo del circuito di Budapest.
Ne nacque una polemica tra i due, in particolare per i rischi corsi per la manovra azzardata del pilota Mercedes. Storia di vecchie ruggini apparentemente chiusa con le scuse di Schumi accettate dal brasiliano, ex sua ‘spallà ai bei tempi dei successi con la scuderia di Maranello. Ma che, a quanto pare dalle parole di fuoco gettate nel paddock lucidato di fresco di Yeongam, appare ancora molto aperta.