GENOVA – La paura è passata. Robert Kubica, ferito in modo grave in un incidente mentre gareggiava al rally di Andora, sta meglio. Le dita della mano destra, maciullata dalle lamiere, si muovono e – anche se la prognosi resta riservata – torna la speranza di rivederlo al volante di una Formula 1.
”Il movimento delle dita, associato alle condizioni di salute generali del paziente, è quello che più ci conforta”, sottolineano i sanitari dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Il giorno dopo il lungo intervento, il driver polacco ”è cosciente” ed ha potuto ricevere le prime visite.
Giunti in Riviera il padre Arthur e la fidanzata Editha, dopo Alonso è toccato a Flavio Briatore, suo manager ai tempi della Renault, portare un po’ di conforto al giovane pilota. ”E’ una macchina da guerra, tornerà presto in pista”, assicura ‘mister Billionaire’, che si e’ intrattenuto con lui mezz’ora.
”Dalle notizie pensavo peggio, per quello che ha avuto – aggiunge – l’ho visto bene”. La strada della riabilitazione, però, resta lunga. Al momento del suo arrivo in ospedale, il pilota aveva le ossa della gamba destra politraumatizzate, una rotula tagliata e l’avambraccio destro con un’amputazione subtotale. Lesioni che, dopo l’intervento di ieri, lo costringeranno a tornare sotto i ferri. Nelle prossime settimane, infatti, la prima guida della Renault dovra’ essere operato anche al gomito e alla spalla. E non e’ escluso neppure che debba subire altri interventi alla mano destra gravemente lesionata nello schianto della sua Fabia Skoda contro un guardrail. ”I medici tracciano sempre lo scenario peggiore, ma oggi sembrano tutti soddisfatti”, tira un sospiro di sollievo il team principal della Lotus Renault Gp, Eric Boullier. Per riprendersi, secondo lui, gli basteranno pochi mesi.
In questo caso, la scuderia utilizzera’ uno tra Sebastian Grosjean e Bruno Senna, i due tester che proveranno la vettura gia’ questo giovedi’ a Jerez. ”Al momento, pero’, la cosa importante e’ che Robert si riprenda”, aggiunge Boullier, dribblando l’annosa questione della partecipazione dei piloti di Formula 1 alle corse dei rally. ”Voleva gareggiare e noi glielo avevamo concesso – taglia corto il team principal – Per il suo equilibrio le competizioni sono vitali – aggiunge – e noi non vogliamo dei robot”. Fisico a parte, del resto, Kubica, sta dimostrando di non esserlo: al suo risveglio, anziche’ preoccuparsi per la mano, ha chiesto notizie del suo navigatore, Jacub Gerber, rimasto illeso.