Franco Baresi aveva già 34 anni quando si infortunò al menisco durante la partita del Mondiale Usa ’94 contro la Norvegia. Riusci’ a tornare in campo per la finale con il Brasile, 25 giorni dopo l’operazione, e giocò benissimo. Anche se sbagliò uno dei rigori decisivi per il titolo, anche a causa dei crampi.
Roberto Baggio invece subì un infortunio molto più grave, nel campionato 2001, a 34 anni, quando giocava con il Brescia: rottura del legamento crociato anteriore e lesione del menisco interno del ginocchio sinistro. Venne operato in Francia e riusci’ a rientrare in campo a 76 giorni dal crac, un record per quel tipo di lesione. Sono due degli esempi più clamorosi di grandi giocatori anagraficamente vicini alla fine della carriera che subiscono infortuni importanti e rientrano in tempo per lasciare ancora il segno.
L’infortunio di Pippo Inzaghi – lesioni del legamento crociato anteriore e del menisco esterno del ginocchio sinistro – assomiglia molto di più a quello di Baggio che a quello di Baresi. E l’attaccante del Milan con i suoi 37 anni ha un’età più avanzata di entrambi al momento del crac.
In compenso le tecniche chirurgiche si sono ulteriormente evolute e Inzaghi ha sempre dimostrato una volontà e una disciplina ferree negli allenamenti, che gli sarà utile nella fase di rieducazione. In tutto dovrebbe stare fuori dai sei ai nove mesi.
Più di recente, nel novembre 2009 il portiere italiano del Tottenham Carlo Cudicini, allora trentaseienne, si frattura il bacino e i polsi in un incidente di moto. Carriera finita? Macche’. Riprende ad allenarsi a maggio di quest’anno, dopo vari interventi e un lungo periodo di fisioterapia. E il club londinese gli rinnova il contratto per un altro anno.
