“Io in America? Sì, ma solo in vacanza. Poi torno”. La battuta è di Alex Del Piero, in risposta alle voci che lo hanno dato per possibile partente verso il Paese del soccer l’anno prossimo. Sarà solo una battuta, dopo la smentita ufficiale da parte del fratello-manager, Stefano, che ha negato l’arrivo di richieste dagli State, ma il problema del futuro del capitano é reale: anche per l’uomo simbolo della Juventus degli ultimi 15 anni, non è più così scontato, soprattutto dopo una stagione in cui tutti vengono messi in discussione e nessuno ha la certezza del posto.
Il capitano è stato uno dei pochissimi a salvarsi quest’anno e a mantenere il rispetto assoluto dei tifosi, che continuano a considerarlo il monumento della juventinità. Ma gli scenari cambiano e soprattutto l’anagrafe sale: quando avrà terminato il proprio contratto, cioé nel giugno 2011, Del Piero avrà quasi 37 anni e di Maldini, probabilmente, ce n’é uno solo. Già quest’anno, Alberto Zaccheroni, ha dosato il numero dieci, evitando, per quanto possibile, di riservargli tre partite la settimana, talvolta anche due.
E’ vero che la preparazione di Alex è stata pesantemente condizionata da un lungo infortunio (oltre due mesi e mezzo fuori dal campo) capitato proprio all’inizio del lavoro, quando i giocatori fanno il pieno di benzina, con il risultato di essere costretto praticamente a rifare la preparazione. Ma è altrettanto vero che la brillantezza del numero 10 non è apparsa quella consueta e che ha segnato un solo gol su azione in tutto l’anno.
Dietro l’angolo c’é anche la possibile svolta-Benitez sulla panchina e il tecnico spagnolo potrebbe convincere il Liverpool a cedere Fernando Torres, destinazione Torino. In quel caso, Rafa potrebbe affidarsi allo schema d’attacco (4-2-3-1) con cui i Reds hanno vinto la Champions League, cioé una unica punta centrale e due esterni alti in appoggio. Difficile per Del Piero, che ha sempre prediletto il ruolo di seconda punta, trovare posto in un simile schema, soprattutto a 35 anni, quando la tenuta fisica non è più competitiva come prima rispetto ai compagni.
La Juventus non forzerà certo per una rescissione anticipata del contratto, perché sa benissimo che il valore aggiunto del capitano sia nello spogliatoio, sia presso i tifosi, è sempre altissimo. Quanto a Benitez, non è un ammazza-leader, come altri celebrati tecnici: non si metterebbe mai in rotta di collisione con Del Piero, ma probabilmente gli prospetterebbe un ruolo di panchinaro di lusso. Sta al giocatore decidere se accettare.
Il suo senso di appartenenza al gruppo gli ha fatto spesso prediligere il risultato complessivo (quest’anno – come del resto in passato – non ha mai protestato quando è stato escluso) all’interesse personale. Quindi, se la Juventus tornasse a prendere quota, Del Piero sarebbe il primo tifoso a ‘benedire’ il nuovo corso, anche se dovesse spesso applaudire dalla panchina. Da lui la società si aspetta questo, perché è uno dei presidenti palpabili per il futuro, non si sa ancora se prossimo o remoto.