La Juve torna in fretta sulla terra.
I quattro gol all’Udinese sono stati un’illusione perche’ i bianconeri falliscono la prova d’appello e crollano al cospetto di un Palermo praticamente perfetto, guidato da uno straordinario Pastore. La copertina e’ tutta per il talento argentino.
”Sono contento per la vittoria, era troppo importante per noi. – commenta Pastore, stringendo tra le mani la maglia di Del Piero -. La squadra stava giocando bene, mancava il risultato”. Ora per lui i paragoni si sprecano. ”Io come Zidane? Lui è un giocatore unico – si schermisce -, spero di poter diventare come lui, sarebbe un sogno”.
Anche il suo allenatore lo applaude. ”Pastore ha talento, è cresciuto molto quest’anno – sottolinea Rossi -, è ancora un po’ narcisista ma gli è concesso. Ora deve fare un passo ulteriore, da promessa deve diventare un giocatore importante”. Rossi comunque ha ritrovato i risultati – è la terza vittoria consecutiva a Torino per i siciliani -, oltre al gioco che gia’ c’era. ”Abbiamo compiuto una grande impresa – dice -, ci voleva per l’autostima, ma la nostra gara importante è domenica con il Lecce”. Il tecnico rosanero scaccia cosi’ le voci che lo volevano in bilico. ”Da quando sono a Palermo ho sempre avvertito grande stima nei miei confronti – prosegue Rossi -, stavamo giocando discretamente, con prestazioni di livello, non condite pero’ dal risultato. Stasera abbiamo fatto la partita perfetta, o quasi, e abbiamo vinto”.
La Juve invece si ritrova a sei punti dall’Inter dopo sole quattro giornate. Con l’aggravante di aver subito nuovamente tre reti, la terza volta dopo quelle con Sampdoria e Lech Poznan. ”Sara’ un anno molto difficile e altalenante – ammette amaro Del Neri -: dopo Udine siamo di nuovo a leccarci le ferite e ci troviamo a ripartire da capo. Abbiamo offerto una prestazione volenterosa, ma siamo tornati indietro con gli errori che pensavo fossero superati. La squadra deve fare di tutto per risolvere questi problemi di attenzione in fase difensiva”. L’allenatore bianconero è schietto nell’analisi. ”Quando si pensa di aver risolto dei problemi che poi si ripresentano – dice -, siamo da capo.
La vittoria di Udine avrebbe dovuto rappresentare una svolta, anche psicologica, invece non è stato cosi’. Dobbiamo imparare da queste lezioni e ripartire subito perchè domenica c’è il Cagliari”. Del Piero è in linea con Del Neri. ”Sono d’accordo che oggi è stata una partita meno positiva rispetto a Udine, peraltro abbiamo pagato al primo tiro in porta – spiega il capitano -.
Siamo una squadra per molti aspetti rifatta e di conseguenza subiamo purtroppo alti e bassi, cosa che dobbiamo cercare di evitare. Per il resto mi è piaciuto il carattere con cui abbiamo cercato sempre la rete, da qui bisogna ripartire”. Il numero dieci bianconero ha anche reclamato un calcio di rigore, apparso netto. ”Sono stato toccato – racconta Del Piero – ma l’arbitro ha scelto di lasciar proseguire e purtroppo non si puo’ tornare indietro…”.
Anche Beppe Marotta rileva ”ma a bassa voce, come atto di cronaca” l’episodio che avrebbe potuto indirizzare diversamente la gara (si era sullo 0-1), poi si concentra sui problemi della Juve. ”Siamo in fase di rodaggio, i meccanismi non sono ancora rodati – spiega il direttore generale -. Quattro punti in quattro giornate sono pochi per il blasone della Juve, ma puo’ essere una classifica realistica se valutiamo il rinnovamento profondo che abbiamo fatto. A parte l’Inter, tante squadre denotano problemi. Domenica abbiamo fatto quattro gol, oggi ne abbiamo subiti nuovamente tre siamo una squadra che deve ancora trovare equilibrio”.