“Erano dei gran casinisti”. Francesco Morini, grande stopper degli anni Settanta e successivamente direttore sportivo della Juventus, usa questa espressione nel ricordare due ragazzini dodici e tredicenni, John e Lapo Elkann, al seguito della squadra nelle trasferte. Sì, perché Morini fu scelto dall’Avvocato per la insolita veste di baby sitter sportivo e gli furono affidati i due rampolli perché si svezzassero al calcio giocato.
“Era successa una disgrazia, nel ’92 – racconta Morini all’ Ansa – Aveva preso fuoco la dacia di Margherita Agnelli, la madre, in Russia e per poco la signora Agnelli non ci aveva rimesso la vita. L’avvocato Agnelli era partito subito e mi aveva chiesto di accudire i due ragazzi”.
Fu il primo viaggio, in trasferta, ma non l’unico: “Erano stati talmente entusiasti che ci chiesero di venire con noi altre volte. Anche all’estero, naturalmente. Li adottammo e diventarono due mascotte. Naturalmente non poterono sottrarsi a scherzi di tutti i tipi, ma si divertivano, perché sapevano fare casino ma in maniera educata e composta. Il massimo succedeva in albergo: gavettoni e sveglie precoci, di tutto un po’. Ma stavano bene con noi, perché li trattavamo come compagni di squadra più giovani e loro avevano un grande rispetto. Quando si perdeva o si pareggiava, erano mogi e avevano certe facce come se li avessero picchiati. Ma quando stavano in tribuna, erano, pur così piccoli, un esempio di correttezza per tutti”.
Morini sfata anche una diceria piuttosto diffusa nell’ambiente calcistico, che cioé Lapo sia più tifoso di John: “Non è vero. Semplicemente avevano due caratteri diversi, ognuno dei quali riassumeva una parte delle caratteristiche dell’Avvocato. Se ne fosse nato uno solo, sarebbe rinato Giovanni Agnelli”.
Solo a 20 anni, quando John viene a Torino in pianta stabile per studiare ingegneria al Politecnico di Torino, compare allo stadio come un tifoso vip: le maschere ricordano che talvolta arrivava in auto con il nonno, mentre in altre occasioni, per conto proprio, per poi posizionarsi nel palco blu dove, a breve distanza, c’erano anche Umberto Agnelli e la moglie Allegra. Da ragazzino suo nonno gli parlava di un certo Baggio, avvertendolo però che il nuovo astro sarebbe stato Del Piero, non a caso il più amato da John. Ma il nonno lo invitava spesso, tra il ’97 e il 2001, a venire a vedere un certo Zidane, che mandava in visibilio l’Avvocato, anche se spesso lo criticava.