“Sarà subito cartellino rosso se un giocatore insulta un arbitro” durante le partite del Mondiale. Così Pierluigi Collina in un articolo scritto per il quotidiano britannico Sun dal titolo ‘Come non farsi espellere’.
Il designatore italiano ha smentito poi che gli arbitri di Sudafrica 2010 abbiano seguito un corso intensivo di parolacce in diverse lingue per poter capire gli insulti dei calciatori a loro rivolti.
“Gli arbitri non hanno bisogno di un traduttore o essere fluenti nelle lingue per poter capire parolacce e insulti. Se ne rendono conto guardando la faccia del calciatore stesso”, scrive Collina, aggiungendo che “‘gli arbitri non hanno il tempo materiale per fare corsi di lingua perché devono prepararsi per le partite”.
li arbitri, spiega l’ex fischietto italiano, “prima di una partita si studiano le tattiche delle due squadre per poter gestire nel migliore dei modi l’incontro”.
Il direttore di gara si posiziona in campo in base ai moduli di gioco e deve sapere, ad esempio, “se una squadra fa il fuorigioco al limite dell’ area o più avanti per trovare la giusta posizione” sul rettangolo verde, afferma “il leggendario” arbitro, come lo definisce il tabloid d’Oltremanica.
