Qualche insulto, il grido ‘vergogna’ di una ventina di ragazzi, una minicontestazione a Lippi controbilanciata dal grido di un sostenitore, e poi anche le richieste di autografi e qualche foto ricordo dei vecchi campioni.
Accanto all’indifferenza. E’ davvero finita la parentesi Mondiale dell’Italia, ridotta in cenere, e che ora deve trovare il modo di ripartire. Lippi e’ apparso sempre più solo con il suo fallimento. Nelle 10 ore di volo da Johannesburg, gruppo chiuso dietro le tendine tra cena, sonno e colazione. Infine i saluti finali, pieni di emozioni e rimpianti. Anche il ct ha salutato i giocatori, ma l’immagine della sua salita in solitario sulla scaletta e il silenzio nel quale ha deciso di chiudersi tracciano i contorni di un uomo sconfitto, non solo di un ct eliminato. Ad accendere invece la rabbia degli azzurri, e’ stata la vignetta con la quale Giorgio Forattini, sulla prima pagine de ‘Il Giornale’, ha sintetizzato il crac ai Mondiali: ”Chi scrive per il Giornale tra di voi? Non c’e’ nessuno? Allora visto che ha messo 11 bare azzurre in prima pagina fategli sapere che e’ un becchino…”, e’ stato lo sfogo di Pepe sull’aereo della vergogna, a notte fonda. ”Le bare – ha poi spiegato il neo juventino – sono davvero troppo, una cosa vergognosa. Se noi siamo morti, chi ha deciso di pubblicare una cosa del genere è un becchino. E se tanto mi dà tanto, mi verrebbe da dire che spero gliela facciano presto a lui, una bara: ovviamente non azzurra ma di colore marrone”. ”Ci siamo rimasti male tutti”, si è poi limitato ad aggiungere allo sbarco a Fiumicino Pepe. ”C’e’ tanto pepe ma poco sale – la replica del direttore de ‘Il Giornale, Vittori Feltri – Se Pepe sapesse leggere, si renderebbe conto che è una vignetta, e che fa riferimento alla morte del calcio italiano”. ”Cattivo gusto”, era invece stato il commento di Gattuso, che pure dopo la disfatta con la Slovacchia si era detto pronto a mettere l’elmetto.
Invece, la temuta contestazione non c’e’ stata. La maggior parte dei giocatori è scesa stamattina a Fiumicino, e senza particolari protezioni. Giocatori mischiati ai passeggeri in transito e al personale dello scalo, al ritiro bagagli: il più ambito per autografi e foto Quagliarella, eroe inespresso del Mondiale. ”Ma io non recrimino sulle scelte azzurre: è troppo forte la delusione per esser qui”. Foto anche per Cannavaro, ma quando il gruppo compatto è uscito carrelli in mano, un gruppo di ragazzi ha urlato ‘vergogna’. Lippi, invece, aveva anticipato i tempi e l’arrivo dei bagagli. Ad aspettarlo una macchina della Figc. Un po’ di allarme degli uomini della sicurezza quando si è scoperto che l’appuntamento fuori dallo scalo era stato mancato; nell’attesa Lippi ha respinto gli assalti giornalistici di Sky (”ho già detto quel che dovevo dire”), ha incassato un ‘Marcello resti un grande’ di un tifoso (”ecco, sentite?”). Poi ha invitato l’autista ad affrettare la partenza, mentre tre ragazzi gli urlavano ‘infame, ci hai umiliato, vergogna’. Due ore dopo, a Milano, Buffon, Gattuso, Pirlo e Iaquinta lasciavano Malpensa in auto da un’uscita laterale. ”Nessuno di noi si aspettava di uscire così, ma se anche fossimo passati non saremmo andati lontani – ha ammesso Buffon, prossimo capitano azzurro – Al di là delle polemiche e delle provocazioni, il momento è davvero difficile. Sarà dura smaltire, sarà difficile ripartire: ripeto, non ci sono più i Totti o i Del Piero, o i giovani crescono o non saremo più competitivi”. Il portiere si sottoporrà a un consulto medico con la Juve tra otto giorni, poi si opererà all’ernia del disco: tempo stimato di stop, 3-4 mesi, il rientro tra fine anno e gennaio. Dunque, la nuova Italia dovrà partire anche senza di lui. E con giovani scommesse. ”Se fossi il nuovo ct, non avrei preclusioni verso Cassano e Balotelli – diceva in aereo il vicepresidente Figc Albertini – Ma verificherei anche bene il loro comportamento nei club. Aereo della vergogna? Giusto chiamarlo così, se serve a rendersi conto”.
