ROMA – ”Vorremo avere anche noi un po’ di fortuna in questa stagione. Reja fa bene a tirare in ballo la fortuna, anche perché fa parte del nostro mestiere, ma lo scorso anno ne abbiamo avuta poca con Livorno, Sampdoria e in Lazio-Inter…”.
Queste le parole di Giampaolo Montali a margine della serata organizzata per le premiazioni ‘Gentleman Olimpico per lo sport 2010′. Il direttore generale della Roma ha così risposto all’ allenatore della Lazio Edy Reja che, in occasione della vittoria in extremis dei giallorossi ad Udine, aveva parlato di successo ”fortunato”.
Montali inoltre ha ricordato Lazio-Inter dello scorso anno, quando allo stadio Olimpico i supporter biancocelesti tifarono apertamente per i nerazzurri in modo da contrastare la Roma nella corsa allo scudetto. Quanto invece al 2-1 di sabato in Friuli, Montali ha parlato di ”vittoria importante, che ci permette adesso di avere un ruolino di marcia più interessante. Abbiamo sei partite da qui al termine della stagione e teniamo anche ad arrivare in finale di Coppa Italia, che sarà giocata allo stadio Olimpico di Roma. Questa è ancora una stagione che ci può regalare grandi soddisfazioni”.
In merito invece all’imminente cambio di proprieta’, il direttore operativo giallorosso si e’ limitato a sottolineare che ”da dentro abbiamo cercato di isolarci ma non è facile, altri club magari sarebbero spariti in una situazione simile e in una piazza del genere”. L’ultima battuta Montali la riserva invece a Francesco Totti: ”In questo periodo sta benissimo ma è sempre stato un grande e sta dimostrando che l’età non incide sulla qualità. La sua è la dimostrazione che più si lavora e più si allunga la carriera”.
Nel corso della cerimonia di premiazione è intervenuta anche Maria Sensi, vedova dell’ex presidente Franco e madre dell’ attuale presidentessa Rosella. Anche lei si è soffermata sulle vicende societarie: ”Non sto vivendo bene questo momento ma continuo a tifare Roma. Di certo non ci sarà più il nostro amore, ma spero che almeno i nuovi proprietari ci facciano vincere”.