I New York Cosmos sono tornati. La ‘mitica’ squadra del ‘soccer’ Usa che a metà degli anni ’70 si trasformò in una specie di ‘cimitero degli elefanti’ convincendo a emigrare nella Grande Mela campioni del calibro di Pelé e Franz Beckenbauer, ai quali si aggiunsero nel corso degli anni i vari Chinaglia, Carlos Alberto, Neeskens, Jomo Sono e Francisco Marinho, è rinata grazie al grande successo che il calcio sta avendo negli Usa.
Un gruppo di investitori, secondo quanto riferito dalla Cnn nei suoi notiziari e poi anche sul suo sito, ha rilevato nome e marchio della defunta squadra newyorchese (cessò di esistere nel 1985), con l’intenzione di ‘resuscitarla’ e di farla entrare al più presto nella Major League Soccer, il campionato di calcio a cui prendono parte squadre canadesi e degli Usa. La prima mossa di questo gruppo è stata quella di nominare Pelé presidente onorario dei nuovi Cosmos.
Il ‘commissioner’ della Mls Dan Gerber aveva detto nei giorni scorsi che uno degli obiettivi della sua lega era di creare un’altra squadra a New York, in modo da far avere la sua stracittadina alla ‘Grande Mela’ dove attualmente giocano solo (anche se nel New Jersey) i Red Bull di Thierry Henry. Garber, secondo quanto detto dalla Cnn, aveva anche avuto dei colloqui al riguardo con la famiglia Wilpon, proprietaria dei NY Mets di baseball.
“Voglio dire una cosa a tutto il mondo: i Cosmos sono tornati!”. Anche Pelé, nel corso di un evento sportivo giovanile a cui ha preso parte negli States durante la quale si è fatto intervistare dall’emittente brasiliana Sport Tv, ha confermato la rinascita del club in cui giocò fino al 1977, per lanciare il ‘soccer’ in America, e di cui ora sarà presidente onorario.
“Siamo qui con una nuova generazione – ha detto ancora Pelé, vestito con un giubbotto verde della ‘sua’ squadra e al cui fianco c’era Carlos Alberto – e adesso fate rumore. Per me é un’emozione molto grande dire a tutto il mondo che i Cosmos stanno tornando. Sono venuto qui 33 anni fa per far scoprire il calcio a questa gente, ed ora, tre generazioni dopo, possiamo dire di avercela fatta. Qui è pieno di bambini, ai quali ho detto che ci sono di nuovo i Cosmos, e loro potranno andare a vederli, e sognare di giocarci”.