#NoToGattuso, per Ringhio salta anche il Tottenham. #NoToGattuso. Sembra proprio che non riesca accasarsi. Una ventina di giorni a Firenze, nemmeno 24 ore a Londra. Alla Fiorentina ha litigato con la proprietà, il contratto firmato ma non depositato occasione per dirsi addio senza indugi e cavilli.
#NoToGattuso, per Ringhio salta anche il Tottenham
Il Tottenham ha colto l’attimo: l’onnipresente Jorge Mendes è il cacciatore di teste incaricato dal nuovo dg Paratici di trovare il nuovo allenatore. Gattuso fa parte della sua scuderia. Detto, fatto. Ma i conti senza l’oste si sa come vanno a finire. E i tifosi del Tottenham l’hanno fatto via twitter.
In men che non si dica l’hashtag NoToGattuso ha cominciato a scalare le classifiche di tendenza. I tifosi non perdonano certe uscite di Ringhio. Non irruenti scivolate o faccia a faccia a centrocampo, parliamo di dichiarazioni non in linea con il politically correct. Al Tottenham, società di riferimento nel nord di Londra di una storica e ampia comunità ebraica, sono orgogliosamente anti-razzisti.
Non sono piaciuti certi commenti, sessisti, sulle donne nel calcio, e stava parlando di Barbara Berlusconi amministratrice delegata del Milan.
Boateng, Barbara Berlusconi, Jordan…l’elenco delle scivolate di Gattuso
O razzisti, come quando minimizzò gli ululati contro Boateng che esasperato tirò un pallone in curva prima di prendere e andarsene. A mettere insieme il curriculum politicamente scorretto di Gattuso (compresa zuffa clamorosa con il vecchio Joe Jordan, lo “squalo” scozzese) il chief writer del sito Spurs Web, dedicato al Tottenham Hotspur.
“The Athletic” ha già detto che l’ingaggio di Gattuso è saltato. Jorge Mendes s’è rimesso mal lavoro, a caccia di un altro profilo. Nel frattempo sono sfilati invano quelli di Hansi Flick, Mauricio Pochettino, Antonio Conte, Paulo Fonseca.