”A noi le gare contro le grandi – spiega il ct – servono a farci diventare squadra, ci devono servire per lottare con ardore ed agonismo, caratteristiche queste che possono aiutare il nostro processo di crescita. Domani contro la Roma abbiamo bisogno di una prestazione che ci dia fiducia”. Sul fronte formazione sembrano dissipati i problemi difensivi. Gustavo e Ferrario sono disponibili. Dovrebbero trovar posto nell’undici iniziale, con Giuliatto pronto a un’eventuale staffetta. Anche l’uruguaiano Chevanton, apparso abbastanza in palla nella gara di Coppa contro il Siena, risulta dopo oltre un mese tra i disponibili. De Canio e’ pronto a utilizzarlo. Della spedizione romana non faranno parte gli infortunati Fabiano e Reginiussen e, un po’ a sorpresa, il brasiliano Jeda. Per lui nessun problema fisico, ma semplice scelta tecnica. Il calciatore, sinora, e’ apparso un corpo abbastanza estraneo agli schemi di De Canio. Domani comincia un ciclo terribile anche per il Lecce. La doppia trasferta di Roma e Bologna, il turno infrasettimanale con l’Inter e la trasferta sul campo dell’Udinese. I tifosi, alla luce delle ultime prestazioni positive, sperano di potersi regalare altre soddisfazioni. Ma domani sugli spalti dell’Olimpico, cosi’ come accaduto nelle precedenti trasferte, e’ certa la defezione del tifo organizzato. La causa e’ la tessera del tifoso, strumento messo al bando e contestato dalla ‘Curva Nord’, tanto da far restare i tifosi in silenzio, nelle gare interne, sino all’inizio del secondo tempo. Davvero una situazione paradossale per una squadra che dovrebbe avere il pubblico dalla sua, una sorta di dodicesimo uomo in campo. Ma De Canio e i suoi sembrano essersene fatti una ragione. Dieci punti su undici conquistati in casa, con il tifo organizzato in sciopero ma con il resto dello stadio pronto a sostenere.
Claudio Ranieri rompe il silenzio stampa. Alla vigilia della sfida con il Lecce il tecnico della Roma sfida i microfoni. ”Preferisco parlare, almeno mi sentite – esordisce -. Sapete che non ho mai avuto problemi a dire la mia, quello che penso”. E cosi’ fa, dicendo la sua verita’. A cominciare dalle voci su un possibile, imminente, esonero. ”Dalla societa’ percepisco fiducia illimitata. E occhio a chi spinge per mandare via Ranieri. Perche’ – avverte – dove sono andato ho fatto meglio di chi mi ha preceduto e quando sono andato via ho fatto meglio di chi e’ venuto dopo”. Prima il nome di Marcello Lippi, poi quello di Leonardo. Sono i due tecnici che avrebbero potuto prenderne il posto. Ma Ranieri ha una sensazione che lo tranquillizza. ”Leonardo non tornera’ in Italia”, dice sorridendo. Poi ci sono le note dolenti degli infortuni. In settimana ha dovuto registrare gli stop di Taddei e Pizarro. ”Questi infortuni muscolari non mi mettono in allarme. Avete visto chi era a Brunico e chi ha fatto la preparazione. Sono pochissimi di quelli che giocano. Borriello e’ arrivato ad inizio campionato. Pizarro non ha fatto la preparazione per il problema al ginocchio, in difesa sono tutti nazionali. Gli infortuni sono dovuti anche a questioni croniche di alcuni giocatori e noi dobbiamo convivere con tutto questo”. E domani contro il Lecce dovra’ reinserire De Rossi appena recuperato, visto il ko di Pizarro: ”So che lui mi dara’ tutto – dice sicuro l’allenatore – e poi a lui piace giocare nel ruolo di Pizarro. Non posso inserire Simplicio perche’ e’ nuovo, ottimo giocatore ma che non mi sembra giusto inserirlo ora che la Roma non gira. In questo momento ho bisogno di mandare in campo giocatori che si conoscono”. E che devono dare qualcosa in piu’. ”Tutti dobbiamo farlo ora che le cose non vanno. Anche se non credo ci sia molta differenza rispetto a come stavamo lo scorso anno. Abbiamo solo due punti in meno, e mi auguro di poterli recuperare presto”. Ranieri e’ sicuro che questo momento verra’ superato. ”Perche’ giochiamo con la voglia di vincere, di fare bene ma i ragazzi non hanno serenita’ nell’ultimo passaggio, nel tiro in porta. DObbiamo fare di piu’, i ragazzi lo sanno e lo faremo. Queste poi sono solo parole, servono fatti sul campo”. L’allenatore coglie anche l’occasione per spiegare alcune sue scelte. Come quella di cambiare Totti a Parma. ”Avevo bisogno di un esterno”. Poi quella di Vucinic, che non sembra l’abbia presa bene. ”Avevo parlato con lui e mi aveva detto che aveva una mezz’ora nelle gambe e non sapeva neanche come. I giocatori non sono mai stanchi, quando li stai a sentire. Un allenatore c’e’ apposta per prendere le decisioni”. Sul modulo spiega: ”C’e’ chi mi accusa di fare un 4-4-2 antico e chi mi dice che cambio troppi moduli. E in effetti credo che questo sia piu’ giusto, ne cambio tanti. La verita’ e’ che quando si vince va bene tutto, quando si perde si parla di tutto”. Ad esempio, del perché Perrotta continui a giocare da esterno pur non ricoprendo quel ruolo. ”Neanche per me lo e’, lo so che lui non e’ un esterno e che Vucinic non e’ Eto’o. Ma quello che posso fare adesso e’ questo, non ho un esterno sinistro e metterci un terzino non sarebbe un buon messaggio per la squadra. Mi piacerebbe giocare con tre mediami e un rifinitore come Menez, ma potro’ farlo quando staranno bene. La coppia Totti-Borriello? Stiamo facendo tutto in corsa, Marco e’ arrivato ad inizio campionato”. Infine un messaggio che qualche tifoso non gradirà . ”Le aspettative erano altre, poi ci siamo trovati in questa situazione e la vogliamo risolvere. Noi giochiamo per i romanisti veri, quelli che sono arrabbiati, come lo sono io. E lottiamo per loro, non per quelli che cambiano bandiera nelle difficoltà ”.