L’azzurra Francesca Schiavone si è qualificata per la finale del Roland Garros.
La sua avversaria, la russa Dementieva, si è ritirata nel corso della semifinale dopo aver accusato un problema fisico al termine del primo set.
Set che l’azzurra si era aggiudicata al tie break col punteggio di 7-6 (parziale 7- 3).
In finale Francesca Schiavone dovrà vedersela con l’australiana Samantha Stosur che, nell’altra semifinale, ha sconfitto la serba Jelena Jankovic.
Per l’Italia del tennis è un traguardo storico. Con l’ingresso di Francesca Schiavone in finale, è la prima volta che una tennista italiana raggiunge questo prestigioso traguardo.
Prima di lei, nel 1954, Silvana Lazzarini si era fermata in semifinale.
«E’ fantastico – ha detto la tennista milanese – ancora non riesco a rendermi conto di quello che ho fatto. E’ un’emozione enorme, ho scritto una pagina di storia per il mio Paese e per me».
“Non so se vincerò, ma una cosa è certa: entrerò in campo lottando e darò il massimo come ho dato in queste ultime due settimane. Non lascerò niente al caso. Samantha Stosur fisicamente è una delle più forti, non sarà facile ma può succedere di tutto. Ora non ci voglio pensare, merito un giorno di pieno relax”.
Non trattiene l’emozione la Schiavone e nella successiva conferenza stampa, dove è stata accolta da fragorosi applausi, è un fiume in piena. La tennista racconta di non essersi accorta dei problemi fisici di Elena Dementieva: “Facevo già molta fatica a seguire la pallina e a gestire il mio gioco, figurati se potevo vedere ben al di là della rete. Ma adesso Sono molto felice, è finalmente arrivato il tempo di gioire e voglio rendere partecipi tutti di questa mia gioia”.
E racconta il match, durante il quale ha vissuto qualche momento di crisi:”I primi due game sono andati via lisci, poi però verso il terzo e quarto game ho realizzato che ero in semifinale al Roland Garros e mi sentivo legata, non ero sciolta come le altre volte. Ero tesa e nervosa. Come ho fatto a sciogliermi? Ho pensato che stavo giocando una partita irripetibile, una delle partite che ho sempre sognato fin da bambina”.
L’atleta infine spiega la svolta della sua carriera: solo un anno fa, stava per uscire dalla prime 50 del mondo, “Ho dovuto cambiare tanto in questi ultimi tempi. E ho trovato quello che cercavo nelle strutture federali. Ho trovato il mio equilibrio e il merito è anche di Corrado Barazzutti. Tra noi c’é rispetto reciproco, io sento che lui è un grande coach e lui sente che io sono un’atleta che dà tutta se stessa. Lo scorso anno non avevo tutte queste possibilità da sfruttare, ora sì. Anche Renzo Furlan mi ha aiutato molto, di recente mi sono allenata con lui per un mese”.