Si sta correndo la seconda tappa del Tour de France, da Bruxelles a Spa di 201 chilometri.
Alessandro Petacchi ha vinto in volata la prima tappa in linea del Tour de France, 223,5 km da Rotterdam a Bruxelles. Il finale della gara è stato segnato da varie cadute. Petacchi ha preceduto l’australiano Mark Renshaw e il norvegese Thor Hushovd. Le tre cadute avvenute nel finale hanno coinvolto numerosi corridori, tra cui alcuni dei favoriti per lo sprint come il britannico Mark Cavendish e la stessa maglia gialla, lo svizzero Fabian Cancellara.
La seconda caduta, in particolare, avvenuta all’inizio del rettilineo d’arrivo, ha letteralmente bloccato gran parte del plotone in un enorme groviglio di biciclette e corridori.
La classifica dopo la prima tappa: Ordine d’arrivo della prima tappa del 97/o Tour de France, da Rotterdam a Bruxelles 1) Alessandro Petacchi (Ita) 5h09’38” (media 43,309 km/h) 2) Mark Renshaw (Aus) stesso tempo 3) Thor Hushovd (Nor) 4) Robbie McEwen (Aus) 5) Matthieu Ladagnous (Fra) 6) Daniel Oss (Ita) 7) Jose Joaquin Rojas (Spa) 8) Christian Knees (Ger) 9) Ruben Perez (Spa) 10) Juergen Roelandts (Bel) 11) Sebastien Turgot (Fra) 12) Linus Gerdemann (Ger) 13) Julien El Fares (Fra) 14) Luke Roberts (Aus) 15) Geraint Thomas (Gbr) 16) Kanstantsin Siutsou (Bie) 17) Sylvain Chavanel (Fra) 18) Edvald Boasson Hagen (Nor) 19) Carlos Barredo (Spa) 20) Michael Barry (Can) 28) Cadel Evans (Aus) 38) Alessandro Ballan (Ita) 46) Alexandre Vinokourov (Kaz) 48) Alberto Contador (Spa) 55) Lance Armstrong (Usa) 91) Ivan Basso (Ita) 130) Fabian Cancellara (Svi) 158) Carlos Sastre (Spa) 177) Oscar Freire (Spa) 178) Mark Cavendish (Gbr) *NB: l’ordine di classifica e’ quello di passaggio sulla linea del traguardo. I corridori vittime di una caduta o di un problema meccanico negli ultimi tre chilometri si vedono attribuire il tempo del gruppo di cui facevano parte al momento dell’incidente. – Classifica generale 1) Fabian Cancellara (Svi) 5h19’38” 2) Tony Martin (Ger) a 10″ 3) David Millar (Gbr) 20″ 4) Lance Armstrong (Usa) 22″ 5) Geraint Thomas (Gbr) 23″ 6) Alberto Contador (Spa) 27″ 7) Tyler Farrar (Usa) 28″ 8) Levi Leipheimer (Usa) 9) Edvald Boasson Hagen (Nor) 32″ 10) Linus Gerdemann (Ger) 35″ 11) Brent Bookwalter (Usa) 12) Adriano Malori (Ita) 13) Janez Brajkovic (Slo) 14) Michael Rogers (Aus) 15) Ruben Plaza (Spa) 36″ 16) Niki Terpstra (Ola) 17) Andreas Kloeden (Ger) 18) Vasil Kiryienka (Bie) 38″ 19) Alexandre Vinokourov (Kaz) 20) Roman Kreuziger (Rep Ceca) 23) Cadel Evans (Aus) 39″ 38) Alessandro Petacchi (Ita) 48″ 70) Ivan Basso (Ita) 55″ 108) Robbie McEwen (Aus) 1.06″.
Impresa azzurra al Tour: Alessandro Petacchi ha strappato in volata la prima tappa in linea del Tour de France arrivando con le braccia al cielo sul traguardo di Bruxelles. L’italiano è spuntato da un groviglio di bici dopo un’impressionante serie di cadute nell’ultimo chilometro che hanno messo a terra prima Freire e Lorenzetto, poi il rivale di tappa Cavendish.
Fuori anche Cancellara, che però conserva la maglia gialla. Coraggioso, potente, Petacchi ha pedalato con le gambe e con il cuore in uno sprint capolavoro, battendo l’australiano Mark Renshaw ed il norvegese Thor Hushovd. Una bella vittoria, sofferta, enorme, la quinta nella corsa francese a sette anni dall’ultimo Tour. Dopo una stagione sfortunata, segnata dall’amaro del Giro, per Petacchi è una rivalsa personale.
Il velocista della Lampre, 36 anni, la dedica ai suoi compagni di squadra, dice nell’emozione della fine, e a suo figlio. ”L’arrivo era difficile, in salita, con il vento contrario – ha commentato il ligure, con la maglia verde addosso-Quando sono scattato mi sono reso conto che sarebbe stato molto difficile, che ero partito da lontano perché ho preferito anticipare”.
L’arrivo allo sprint non era scontato. Sul finale, un vallone di 1.600 metri da correre a velocità folli. Prima Petacchi perde Lorenzetto. Poi cadono in trenta, tra questi anche Fabian Cancellara. Il tempo viene fermato e lo svizzero resta in giallo. Tra le sgomitate verso il traguardo vengono agganciati anche l’altro rivale, l’americano Tyler Farrar, ed il britannico Mark Cavendish. Petacchi invece c’è. E’ tutto vento e sole e strade piatte dal porto di Rotterdam a Bruxelles su 223 chilometri (la seconda tappa più lunga della Grande Boucle), passando per le dighe olandesi.
In programma, 125 passaggi pericolosi, 20 rondò, 101 terrapieni e 18 restringimenti. Il via alle 11.20 del mattino senza Cardoso e Frank, caduti nel cronoprologo. 52 chilometri più lontano, parte la fuga: scatta l’olandese Lars Boom (Rabobank), lo seguono il belga Marteen Wynants (Quick Step) e lo spagnolo Alan Perez (Euskaltel). Sono a 7’24” dal gruppo.
Le strade sono affollatissime di fan. Imprevisto al 167/o chilometro: un cane entra in strada e mette a terra David Millar. La caduta coinvolge anche Ivan Basso, ma senza grosse conseguenze. L’italiano cambia bici e torna in gara (più tardi cambia in corsa anche le scarpe). Ritorno in testa. A – 25 i tre fuggitivi diventano due con il moldavo Alexandr Pliuschine (Katusha) che la spunta su Wynants.
E’ già il tempo dei treni e la rincorsa al primo posto. Finale delirante, nel caos totale Petacchi esce vittorioso. Dietro di lui solo 25 corridori tagliano il traguardo. All’arrivo c’erano il re Alberto II ed Eddy Merckx, 65 anni, l’uomo delle 115 maglie gialle, altro protagonista della giornata che è a lui dedicata.