
“Whistler è meravigliosa! Il Villaggio olimpico è splendido. In città c’é un clima allegro e divertente.
Ed io in cinque minuti ho speso 100 dollari comprandomi magliette”.
Federica Brignone, Fede per gli amici e le compagne di squadra, non sta nella pelle. E’ arrivata da un paio di giorni alle Olimpiadi e continua a sprizzare felicità, una specie di Alice nel paese delle meraviglie.
“E’ un’esperienza fantastica e sono felice di viverla così, al villaggio, in città, con le compagne. E’ la cosa più bella che mi è capitata sino adesso, in 19 anni.
E’ un’esperienza – dice Fede, con i capelli neri e ricci, gli occhi con un leggero trucco che in realtà la rende ancor più ragazzina – che non voglio legare solo alla mia gara ma anche a tutta quella che è la vita olimpica”. Fede parla e, poco più in là, la mamma Ninna Quario se la coccola con lo sguardo.
Ninna è una ex grande della valanga rosa che ora fa, con successo e grande competenza, la giornalista . Quario ha avuto vittorie in coppa del mondo, qualche bel successo ma anche una grande delusione per un’occasione sprecata.
Successe alle Olimpiadi di Lake Placid, nel 1980, dove in slalom speciale Ninna arrivò quarta. E perse la medaglia di bronzo per 3 centesimi si secondo.
La maledizione del quarto posto viene da lontano, è una storia lunga. “Io di quarti posti in questa stagione di coppa del mondo ne ho fatti due, con il podio vicinissimo. Adesso basta.
In coppa questo può anche avere senso, ma alle Olimpiadi – dice Federica – contano solo le medaglie, il resto vale niente. Ed allora tanto vale finire più indietro”. Ecco, le medaglie: Federica Brignone è alle Olimpiadi per vincerne una e del metallo più prezioso possibile.
Lo vuole e lo dice con la leggerezza un po’ spavalda della ragazza di 19 anni che si è accorta di avere un gran talento e che sciando soprattutto si diverte. “Sì, sono qui per vincere una medaglia. “Ci proverò – dice Federica – e se non riesco ci riproverò la prossima volta, alle prossime Olimpiadi”.
