Per ripercorrere la ‘Cassaneide’ bisogna andare proprio a quel 29 ottobre, quando si scateno’ l’inferno negli spogliatoi del centro ‘Mugnaini’ di Bogliasco, al termine degli allenamenti. Il presidente Garrone ricordò a Cassano un impegno pubblico e il fantasista barese gli disse no, poi lo insultò.
Cassano viene messo fuori rosa il 30 ottobre. Non giocherà con il Cesena. Il 31 ottobre Fantantonio cerca di scusarsi adducendo la necessità di stare insieme alla moglie Carolina in attesa di un erede.
Cassano continua a chiedere scusa e proclama di voler restare alla Sampdoria a vita. Poche ore dopo però nega di aver insultato Garrone. La Samp avvia la richiesta di collegio arbitrale che discuta la richiesta di risoluzione contrattuale per ‘insubordinazione grave’.
E’ il 2 novembre. Una settimana dopo Sampdoria e calciatore nominano gli arbitri. Fazzo per la società e Macrì per il calciatore.
I due arbitri chiamano Paolo Giuggioli alla presidenza del Collegio arbitrale e fissano una data per la prima riunione: il 3 dicembre, in Lega. E’ l’unica cosa certa, per il resto è ipotesi.
