Buenos Aires (Argentina) – ”Quella vinta contro il Paraguay e’ la nostra quindicesima Coppa America, che dedico a allenatori, giocatori e staff tecnico vincitori delle precedenti quattordici”.   Con queste parole, ricordando i successi nel calcio dell’Uruguay, il ct Oscar ‘Maestro’ Tabarez ha commentato la vittoria della sua squadra nel torneo continentale, che ha qualificato la Celeste per la ‘Confederations Cup’ del 2013 in Brasile.   Serio come sempre, appena un po’ piu’ sorridente, Tabarez ha sottolineato l’importanza di aver vinto la Coppa America, precisando pero’ che questo risultato ”non ci da’ alcuna garanzia in vista delle eliminatorie per i Mondiali in Brasile: si tratta di cose diverse”, anche se – ha precisato – ”e’ innegabile dire che oggi abbiamo piu’ fiducia nelle nostre forze”.
”Avevamo dei dati e sapevamo che contro l’Argentina potevamo fare bene, cosi’ come oggi contro il Paraguay”, ha aggiunto Tabarez, ricordando non solo la goleada nella finale contro i paraguaiani ma anche la sofferta vittoria (ai rigori) contro la nazionale argentina ai quarti di finale, nel match da molti considerato come la vera finale del torneo.   Tracciando un bilancio della Coppa America, Tabarez ha sottolineato che ”ormai non ci sono squadre ingenue tatticamente, le squadre hanno potenzialita’ diverse, ma per vincere ci vuole anche altro”. ”Dal punto di vista tattico non ho visto grandi novita’ – ha aggiunto -. Prima, anni fa, c’era chi non aveva informazioni, oggi c’e’ la globalizzazione e tra gli effetti positivi, che non sono poi tanti, c’e’ il fatto che tutti sanno su tutto”.   Alla domanda su quale sia la sua ricetta per avere successo quale ct e su come bisogna rapportarsi con i giocatori, Tabarez ha risposto: ”bisogna trattare tutti allo stesso modo, con rispetto e con professionalita’. Sapendo sempre che questo non e’ un club di amici, ma la nazionale e che quindi tutti devono rispettare le regole”.
