Senza Serena Dandini voglia a Rai 3 «non si può muovere foglia»: a lanciare l’accusa è “il Giornale”. «Altro che epurazione, altro che bavaglio, Rai3 è un feudo della contessa Dandini de Sylva», scrive Gian Maria De Francesco sul quotidiano diretto da Vittorio Feltri.
La conduttrice di “Parla con me” dal prossimo anno si è aggiudicata la prima serata della Terza rete, come ha confermato lei stessa all’Unità di Concita De Gregorio: «Finora i direttori di rete ci hanno lasciati liberi e ci hanno protetti da seccature, nessuno ci ha mai chiesto di smettere». Il direttore di Rai3, Antonio Di Bella, «ha appena confermato il programma per la prossima stagione e ci ha chiesto di provare anche qualche prima serata».
Il Giornale però rispolvera il passato della Dandini, per ribaltare l’idea di una presentatrice “martire” e considerata “scomoda”. Addirittura alla fine degli anni Novanta fece eliminare un programma dai vertici di viale Mazzini. «Giovanni Minoli, allora al timone della terza rete, stava innovando il palinsesto (…) pensò di promuovere una trasmissione sulla falsariga di Aboccaperta di Gianfranco Funari. Si sarebbe dovuta chiamare Aut aut e in ogni puntata il pubblico si sarebbe confrontato su due tesi: meglio sposati o single, meglio comprar casa o restare in affitto eccetera. La conduzione sarebbe stata affidata all’ideatore Pippo Franco. Minoli aveva già firmato il contratto per una decina di puntate e il programma si trovava in pre-produzione quando nell’estate del 1998 cambiò tutto», ricostruisce il Giornale.
Il programma “Aut aut” non è mai andato sugli schermi perché al posto di Minoli arrivò Francesco Pinto e c’era l’ostacolo Serena Dandini: «Mi disse che il programma non si poteva fare, che c’era la Dandini, che erano obbligati» a dare quello spazio a lei, racconta il produttore dello show, Beppe Attene.