ROMA – Mauro Masi sarà fatto fuori dal governo perché non ha saputo gestire bene la Rai? Secondo due articoli, uno di Paolo Conti per Il Corriere della Sera e uno di Carlo Tecce per Il Fatto Quotidiano, il direttore generale rischia grosso dopo l’ultimo episodio sgradito a Berlusconi e i suoi: la satira di Luca e Paolo (peraltro due prodotti della “scuderia Mediaset”) al Festival di Sanremo.
Ma questa sarebbe stata, secondo gli articoli dei due quotidiani, solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso sempre più colmo col passare dei mesi. Masi sarebbe finito “imputato” anche per la gestione del caso Santoro (il conduttore di Annozero ne sarebbe uscito rafforzato), il caso Ruffini (l’ex direttore di Rai Tre è stato reintegrato al suo posto) e i casi Gabanelli e Fazio (i due conduttori stanno discutendo i rinnovi dei rispettivi contratti).
A questo punto, scrive Tecce, si profilano due possibili soluzioni. Una sarebbe quella cosiddetta “interna”, che prevede la promozione dell’attuale vice di Masi, Lorenza Lei. L’altra sarebbe invece una soluzione “esterna”, con l’approdo in Rai di Vincenzo Novari, amministratore delegato di “3 Italia”. Oltretutto, ricorda Tecce, Novari e Masi sono legati da una coincidenza: “ai tempi della sua relazione con l’attuale direttore generale della Rai, l’attrice Susanna Smit girò uno spot per la 3”.
Masi, spiega Conti, “ha smentito qualsiasi voce di sue possibili dimissioni. Ma secondo altri si sarebbe già aperta una caccia alla collocazione alternativa (Eni?) per il direttore generale”.
Ma, prosegue Tecce, davanti alla richiesta di uno stipendio piuttosto oneroso da parte di Masi, il governo avrebbe risposto con un’offerta “molto più modesta: la vicepresidenza Eni, creata su misura per lui, e un posto nel Cda di una controllata del gruppo”.