Slittano ancora le nomine Rai. E’ il direttore generale Mauro Masi a chiedere in cda un rinvio per approfondimenti tecnici a giovedì 29 luglio mattina, quando, ultima occasione prima della pausa estiva, si dovrebbe andare al voto sul contestato pacchetto di avvicendamenti.
Intanto il presidente Paolo Garimberti non lo dice apertamente, ma fa capire che il suo appoggio alle proposte del dg non c’è: l’orientamento sarebbe quello di astenersi o votare contro. No anche dai consiglieri d’opposizione, in un clima ancora più teso dopo il rifiuto di Masi di presentarsi stamattina in Vigilanza: la riunione è stata aggiornata a domani sera alle 20 e il direttore generale stavolta ci sarà.
I punti più contestati del pacchetto di nomine restano l’avvicendamento tra Susanna Petruni e Massimo Liofredi a Raidue (con Liofredi dirottato ai Diritti sportivi) e quello tra Franco Ferraro e Corradino Mineo a Rainews (con Mineo al Gr Parlamento). Ma nella lista delle proposte restano agli atti anche Giovanni Scipione Rossi a Rai Parlamento; Giuseppe Pasciucco a Finanza e pianificazione; Roberto Rosseti al Coordinamento corrispondenti sedi estere; Silvia Calandrelli a Rai Educational. Nel pacchetto anche un nuovo vicedirettore al Tg1 (Fabio Massimo Rocchi) e a Raiuno un vicedirettore vicario (Gianvito Lomaglio) e un vicedirettore (Maria Teresa Fiore).
”Non derogherò ai quattro punti chiave indicati al mio insediamento”, avverte oggi Garimberti. Tra questi il no alla rimozione di direttori senza un adeguato nuovo collocamento e il no a nomine non ampiamente condivise. E lo slittamento a domani potrebbe nascondere anche l’estremo tentativo di trovare un’intesa più larga sulla lista.
Un accordo che mirava a raggiungere, a suo dire, anche il presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, con la lettera inviata una settimana fa a Masi nella quale annunciava una prossima audizione dei vertici Rai. Il metodo usato dal senatore del Pd non è però piaciuto al Pdl, che, con il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri ed il capogruppo in Vigilanza Alessio Butti, accusa l’opposizione di voler stravolgere le regole e di voler interferire sulle nomine aziendali. ”Non trasformiamo la commissione in un Sergio Zavoli show”, rincara la dose Davide Caparini della Lega Nord.
Accusa rimandata al mittente dall’opposizione, infuriata dopo il no di Masi alla Vigilanza motivato dalla necessità di preparare l’imminente consiglio di amministrazione. Una violazione di legge e un’offesa alle istituzioni, dicono in coro Pd, Idv e Radicali, ricordando che solo impedimenti personali possono consentire un rifiuto. Intanto il cda si è concentrato oggi sullo stato di avanzamento del piano industriale 2010-2012, illustrato da Masi e dai quattro vicedirettori generali: confermato pienamente l’obiettivo di raggiungere l’azzeramento del deficit entro il 2012, gia’ attuati interventi che hanno permesso di recuperare circa 200 milioni di euro di risparmi effettivi. Il cda ha anche approvato a larga maggioranza l’internalizzazione di Rai Trade e Rai Net.