ROMA – Walter Veltroni punta alla presidenza della Rai? Spifferi di Palazzo, per ora. E un uccellino che l’avrebbe bisbigliato alle orecchie di Marcello Veneziani, editorialista de Il Giornale che, mentre ironizza sul ritorno di Walter l’Africano e sulla sua idea di cultura, annuncia, ufficiosamente, il compimento “dell’aspirazione di una vita e il riscatto a reti unificate dalla rottamazione”. Allude certo al Veltroni figlio di dirigente Rai come al mecenate pubblico della cultura di sinistra attraverso il tubo catodico, un doppio al negativo del Cavaliere (“un berlusconiano in versione statale, sinistresca e romanesca”). Una circostanza, omessa da Veneziani, sembra confermare indirettamente almeno l’eventualità che il Veltroni for president si realizzi prima di quanto si immagini.
L’attuale presidente della Rai Anna Maria Tarantola sarebbe indagata a proposito di Mps per “culpa in vigilando”, cioè sarebbe coinvolta nelle indagini per stabilire se la Vigilanza di Banca d’Italia, di cui era responsabile prima di essere chiamata alla Rai, c’entri qualcosa sullo scandalo dei derivati. Tarantola, a p neanche 8 mesi dal suo insediamento, da fiore all’occhiello del governo Monti, rischia di diventare una palla al piede per il Prof, che all’epoca poté approfittare di piena autonomia e libertà nelle nomine.
Nel nuovo esecutivo i rapporti di forza, sempre che un governo ce la faccia ad avere i voti al Senato, sarebbero ribaltati. I “nemici” Monti e Bersani che giusto a favore di telecamera si guardano in cagnesco, sanno che potrebbero dover condividere la guida dell’esecutivo. La Rai, sensore infallibile degli equilibri di potere, dovrà aggiornare cariche e funzioni: Walter Veltroni, al di là del sarcasmo di Veneziani, sembra il candidato ideale. Tiene la vocazione, le physique du rôle e la considerazione di chi esecrandolo lo incorona.